Milano 21 Agosto – La Svezia, stato scandinavo laboratorio della sinistra ben pensante, buonista e politicamente corretta, sta mostrando al mondo il fallimento della convivenza tra musulmani e fedeli di altre religioni. In una casa destinata ad ospitare i richiedenti asilo a pochi chilometri da Stoccolma era, fino a poco tempo fa, ospitato un gruppo di circa 80 persone, la maggior parte delle quali erano musulmani siriani e solo due famiglie, sempre siriane, ma di religione cristiana. Descritti come “islamisti fondamentalisti” dal maggiore quotidiano svedese “Dagens Nyheter”, i richiedenti asilo musulmani hanno intimato ai cristiani che dovevano portare i loro simboli di fede all’interno della struttura e che non sarebbe stato consentito loro di utilizzare le aree comuni mentre erano in uso dai musulmani. Dopo essere stati oggetto di minacce e vessazioni il piccolo gruppo di cristiani, profughi cristiani siriani in fuga dallo Stato Islamico, temendo per la loro sicurezza, lo stato svedese ha preferito trasferirli presso un’altra struttura. Secondo un responsabile dell’agenzia dell’immigrazione svedese, l’atmosfera era diventata troppo intimidatoria e pericolosa per le due famiglie di fede cristiana. Sorprendentemente, l’incidente non è stato segnalato alla polizia. Invece i funzionari dell’agenzia migrazione hanno visitato la struttura che ospita i musulmani per fornire informazioni sulla legge svedese nella speranza di impedire loro di agire sgarbatamente verso i cristiani.
Fatta questa premessa, il fatto descritto che è avvenuto il 21 Luglio scorso, mette in luce la fallibilità di un piano, di un progetto di integrazione tra due fedi che non potranno mai convivere civilmente e pacificamente sempre che al potere non via sia un esecutivo decisamente laico e dittatoriale (Saddam Hussein docet).
Seppur definiti dai media “fondamentalisti” i musulmani non possono assolutamente essere catalogati in moderati e radicali, l’Islam stesso non è moderato o radicale: è Islam e basta. A tal proposito ricordo le parole di Recep Tayyip Erdogan, Primo Ministro della “moderata” Turchia, che molti vorrebbero accogliere nella Comunità Europea. In varie occasioni, Erdogan, sicuramente un musulmano “moderato”, ha pubblicamente dichiarato che l’islamofobia è un crimine contro l’umanità, che il termine islam moderato è un insulto, in quanto non esiste un Islam moderato ed un Islam fondamentalista, esiste solo l’Islam e che anche il pretendere l’integrazione degli immigrati musulmani nella civiltà occidentale è un crimine contro l’umanità. La sinistra, la Chiesa, i buonisti politicamente corretti continuano a parlare di Islam moderato ma in merito non c’è accordo né tra i musulmani né tra i fedeli di altre religioni, siano essi favorevoli o contrari all’Islam. Molti sostenitori dell’esistenza dei musulmani moderati sono appunto musulmani che vivono in Occidente o che, ovunque vivano, parlano ad occidentali, oppure degli occidentali che si sono letteralmente venduti alle lobby saudite o persone che non hanno mai letto il Corano, o, ultima opzione si tratta di parassiti di qualsiasi fede o dottrina politica che vedono in questa ondata migratoria un’occasione per ingrossare i loro conti in banca. Nei paesi islamici i moderati sono quasi sconosciuti e i pochi moderati che pure ci sono, non possono esprimersi pubblicamente per non essere perseguitati o dover fuggire in occidente.
Ogni musulmano, senza eccezione, vi dirà che il Corano è perfetto, completo, parola universale dell’ unico D-o, Allah. Il Corano insiste sul fatto che Maometto è il modello perfetto, modello di comportamento per tutti i musulmani. Il comportamento di Mohammed è così importante per l’Islam che ha un nome speciale, Sunna. La Sunna si trova in due testi, la Sira (la sacra biografia di Maometto) e gli hadith (tradizioni sacre di Maometto). Tutta la dottrina islamica si basa su tre testi: il Corano, la Sira, e gli Hadith.
Dobbiamo cominciare a porci qualche domanda: Che cosa è un moderato musulmano? Che cosa definisce un islamico “moderato”? Un moderato potrebbe essere quello che un occidentale pensa che sia una brava persona che non danneggerà un kafir (un miscredente, un infedele ).
Ma stiamo parlando di un musulmano, quindi l’unico riferimento valido per la moderazione è l’Islam e il modello di Mohammed che determina ciò che l’Islam è. Quindi, se un musulmano imita la Sunna di Maometto, allora sono moderati. Sunna sono le parole e le azioni di Maometto, il modello perfetto per tutti i musulmani. Il Corano dice più di 70 volte che tutti i musulmani devono imitare Maometto in ogni dettaglio della loro vita. A tal fine l’Islam ha un enorme letteratura su Maometto nella Sira e negli Hadith .
A questo punto incontriamo la difficoltà principale per comprendere la dottrina dell’Islam. I musulmani devono essere maomettani e seguire il Corano. Ma quale Maometto e Corano i musulmani devono a seguire? Mohammed predicava la religione dell’Islam alla Mecca per 13 anni ed ha guadagnato 150 seguaci. Alla Mecca il Corano è generalmente religioso.
Poi si trasferì a Medina e diviene un politico e guerriero. Nei 10 anni seguenti ha annientato gli ebrei di Medina, che erano la metà dei cittadini della città. Poi iniziò ad attaccare tutti i kafir. Negli ultimi 9 anni della sua vita è stato coinvolto, in media, in un evento violento ogni 6 settimane. Morì senza un solo nemico in Arabia, anche perché li sterminò tutti. Il Corano a Medina è di natura politica ed è molto violento.
Quindi ci sono due Corani: quello scritto a La Mecca e quello scritto a Medina. Allo stesso modo ci sono due Mohammed, quello religioso a La Mecca ed il Mohammed politico e sanguinario di Medina. La cosa potrebbe creare confusione ai non musulmani o a coloro che non hanno mai approfondito l’Islam, una confusione dovuta alle contraddizioni tra i due Mohammed ed i due Corani. Ma il Corano dà una regola per risolvere le contraddizioni: ciò che è scritto dopo è meglio e più forte di ciò che è stato scritto in precedenza, quindi la parte del Corano scritta a Medina abroga la parte (quella pacifica) scritta a La Mecca, stessa sorte quindi anche per il Mohammed di Medina. La Jihad, quindi, si sviluppa a Medina.
Il Corano è le parola di Allah, che non mente mai. Quindi l’Islam tiene due posizioni contraddittorie su tutta la politica. Questo noi lo potremmo considerare dualismo e potrebbe, nelle menti occidentali, generare molto confusione, e quindi viene da chiedersi: “L’Islam deve essere l’uno o l’altro?” La risposta è semplice: l’Islam e entrambi allo stesso tempo. La mente occidentale non comprende questa contraddizione, pertanto ora voi vi starete chiedendo: “Quale dei due Corani è il vero Corano?” L’intera questione è che il vero Islam non coglie il punto tra le due contraddizioni, l’Islam abbraccia entrambe le versioni quindi l’Islam è tollerante, pacifico, intollerante ed omicida.
Noi, nel Corano, siamo definiti “kafir”, soffermiamoci un attimo sul questa parola: in senso stretto kafir vuol dire incredulo. Il Corano definisce come trattare i kafir i quali possono essere derubati, violentati, crocifissi, torturati, ingannati, ridotti in schiavitù, insultati ed altro ancora. Kafir è il peggiore insulto per un essere umano.
Ogni volta che qualcuno fa riferimento solo al Corano, quando si parla di Islam, o si tratta di un ingannatore oppure è una persona ignorante. Il Corano è solo il 16% del canone islamico, la Sira e gli Hadith rappresentano il restante l’84% del canone islamico che mostra ad un musulmano come essere un buon musulmano.
Gli Hadith dedicano il 20% del loro testo alla jihad. La Sira il 75% delle sue parole alla jihad. Quale moderato può negare questi fatti?
Il Corano “meccano” dedica la gran parte delle sue parole nei confronti dei kafir, i non musulmani. La parte del Corano scritto a Medina, invece, dedica ai kafir circa il 50% delle sue parole e mentre a La Mecca si parla di tolleranza nei loro confronti, a Medina si toglie loro ogni possibilità di ricevere anche il minimo segno di bontà.
I radicali, i musulmani di Medina, hanno ragione. I musulmani meccani sono ingannatori, forse di se stessi, ma certamente senza alcuna base dottrinale.
Non mi importa di quello che dice qualsiasi musulmano, ad eccezione di Mohammed. In realtà, c’è una sola verità. Nella trilogia dei testi islamici Mohammed ha dato le regole anche per lo stupro nella jihad. Possedere schiavi del sesso, ha detto ai musulmani, è stato un bene per battere le loro mogli, non finisce certo qui: bisogna ridere quando le teste del nemico vengono gettate ai vostri piedi. E nel libro, inoltre ci sono 14 versetti del Corano che dicono che un musulmano non è amico dei kafir, eccone uno: Corano 5:51 “O voi che credete! non prendere gli ebrei e i cristiani per amici; sono amici gli uni degli altri; e chi tra loro si prende per un amico, allora sicuramente è uno di loro. In verità Allah non guida gli ingiusti”.
Quindi, se un musulmano è tuo amico, allora in quel momento non è islamico. Ma c’è un’altra possibilità. Mohammed ha detto ripetutamente ai musulmani di ingannare i kafir quando l’Islam avanzerà nelle loro terre. Così l’amicizia può essere inganno. Tragico, non è vero?
In merito alla convivenza tre la nostra cultura e l’Islam è giusto ricordare la posizione dei 57 Stati islamici aderenti all’OIC (Organizzazione della Conferenza Islamica) all’ONU in tema di libertà di parola, di libertà religiosa e di diritti umani. Questi 57 stati islamici non hanno mai sottoscritto la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ma hanno firmato nel 1990 una carta analoga, la Dichiarazione de Il Cairo dei Diritti dell’Uomo nell’Islam che, agli Articoli 24 e 25, subordina alla Shariah tutti i diritti della precedente dichiarazione. Infine basta pensare al trattamento riservato alle minoranze cristiane e, dove ancora esistono, alle minoranze israelite, senza parlare della lobby pro-islamica che finanzia, con ingenti fondi sauditi, istituzioni universitarie occidentali e singoli pseudo-intellettuali per diffondere un’immagine dell’Islam adatta al gusto occidentale e politicamente corretta.
Quindi definire uguali Vangelo e Corano è una forzatura che mette in luce la fallibilità di quell’infallibilità promulgata con la Costituzione Pastor Aeternus del 1870 (altri casi di questa fallibilità si trovano nelle vicende post-mortem di Formoso nonostante di infallibilità abbiano parlato Sant’Ignazio da Antiochia e San Cipriano) e tra il commettere un atto di guerra animato da senso di responsabilità ed un atto di pazzia permettendo ad un continente intero di emigrare in uno staterello come l’Italia, preferisco commettere il primo.
Impiegato presso una nota multinazionale americana, ha avuto varie esperienze di dirigenza sia in campo professionale che in campo politico.
Scrive per Milanopost ed altre testate, soffermandosi soprattutto su Israele, Medio Oriente, Africa sahariana e subsahariana. Giornalista Freelance scrive più per passione che per professione.