Milano 22 Agosto – Quella che segue è la delirante cronaca di un evento che solo qui, in Italia, poteva portare ad una interrogazione Parlamentare. L’ennesima prova, se mai se ne fosse sentita l’esigenza, che questo non è un paese per liberali.
Nei giorni scorsi muore Vittorio Casamonica. E’ il patriarca di un clan sinti, che negli anni, riferiscono le cronache, ha creato un impero della droga, della delinquenza in generale ed ha vissuto come un nababbo. Anche se, a dirla tutta, la verità giudiziaria così come definita in Appello ha ridotto di molto la rete di questo impero. In ogni caso, prendiamo per buono che il clan Casamonica siano i casalesi di Roma, anche se chi scrive ha dei seri dubbi. Prendiamo anche per buono che i cartelli esposti fuori dalla chiesa siano una forma molto vaga di istigazione a delinquere ed una celebrazione dell’attività mafiosa del boss (che era un incensurato, almeno a quanto risulta). Ed ovviamente condanniamo senza riserve questa pratica. Ma una volta preso atto che tutto questo non ci piace, esattamente, quale sarebbe il problema se il defunto è arrivato in Chiesa con la carrozza nera in cui fu trasportato Totò? Che interesse morboso abbiamo nel sapere se, come e chi ha autorizzato il tutto? Ma davvero c’è bisogno di un’autorizzazione per fare un funerale? La cosa grave, oltre ai manifesti, mi pare solo che un elicottero abbia pacificamente violato lo spazio aereo della Capitale impunemente o quasi. Ma anche qui, davvero dobbiamo fare tutto questo casino? La risposta è, purtroppo, sì. Sì per tre ordini di motivi che ci fanno capire quanta poca speranza resti ai liberali di questo Paese.
Prima di tutto l’Italiano medio, che a ragione si sente in gabbia, odia da morire chi vive fuori dalla piantagione. Egli ragiona, non a torto, che se lui avesse provato a fare un corteo del genere il potente di turno, il vigile, il poliziotto, la prefettura o chi per loro, glielo avrebbe vietato. E la sente come un’ingiustizia. Se, però, vede qualcuno che ce la fa a rompere la bolla, ad evadere dalla prigionia ed ad essere libero scatta immediata l’invidia del prigioniero. La cosa più atroce non è l’essere schiavo, ma il vedere che qualcuno non ha le catene. Per questo lo schiavo si fa delatore, aguzzino ed infine boia se serve: deve evitare di restare solo in catene. Quindi se i Casamonica fanno il corteo in Suv senza la finanza a controllar le targhe, se possono muoversi scortati dai vigili che non multano le Jaguar in seconda fila e se alla fine possono essere liberi come lui, il cittadino medio, vuole ma non può, vanno puniti due volte. È questo il pilastro fondamentale dell’interrogazione parlamentare. Rimettete in gabbia gli evasi. Questo è l’imperativo morale. Un reato glielo troveremo. Non ci sono innocenti in uno stato di polizia, solo colpevoli con buone scuse. Loro non le hanno, pensa il cittadino medio.
In secondo luogo, il PD non ha vergogna. Questo è un dato di fatto che oggi si rivela in tutta la sua grandiosità. Loro hanno denunciato il funerale dei Casamonica perchè sarebbe un’ode alla mafia. Loro. Quelli della Giunta Marino. Loro. Quelli di Mafia Capitale. Loro. Quelli dei circoli autocommissariati per infiltrazioni mafiosi. Loro. Quelli alle cui primarie i Casamonica di tutta Italia, secondo denunce interne eh, mica roba di destra, votano assiduamente. Loro. Hanno denunciato un morto per essere morto. Ed i suoi parenti per averne esaltato le gesta. Loro. Quelli degli elogi a Stalin. Loro. Loro danno lezioni di buon gusto e gestione dei lutti scomodi. Loro. Devo continuare o abbiamo capito il problema? Sì, esatto. Loro.
In ultimo, abbiamo resuscitato Mina Welby. Se ne sentiva la mancanza. Ha protestato vigorosamente. Ha sostenuto che un ladrone non poteva avere un funerale Cristiano e che suo marito, che ha avuto il solo torto di tradire la dottrina Cattolica sulla sacralità della vita, non ha avuto il medesimo trattamento. Mi sia consentita una sola citazione biblica. Non sappiamo dove sia finito il suicida più famoso della storia, pur pentito di tutto gli altri atti commessi in vita. Sappiamo però che il primo ammesso nel Regno dei Cieli fu proprio un ladrone. Strana la Religione Cristiana. Se ami Dio davvero puoi essere anche un ladrone, ma vieni salvato. E’ quando rivendichi la tua superiorità morale rispetto a Dio, alla Sua Chiesa ed alla Sua Legge che succedono i disastri.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,