Milano 25 Agosto -Venerdì 21 Agosto, dopo l’orario di preghiera, un islamico di origine marocchina, già noto ai servizi segreti francesi e belgi per essere stato un foreign fighter in Siria a fianco dell’Isis, è salito a Bruxelles sul TGV Thalys della linea Amsterdam-Parigi con un piccolo arsenale. Superato il confine tra Belgio e Francia, il marocchino, animato da spirito pacifico, si è recato alle toilette da cui è uscito poco dopo imbracciando un fucile mitragliatore Kalashnikov con l’intento di sopprimere, al pacifico grido “Allah akbar”, i passeggeri presenti a bordo del treno. Due marines americani ed un turista inglese presenti tra i passeggeri hanno evitato la strage bloccando il terrorista islamico portatore di pace (eterna) non senza riportare ferite, anche gravi per uno dei tre. Nello zaino il terrorista islamico marocchino portava con sé nove caricatori ed un coltello, molto probabilmente per tagliare pacificamente qualche testa. Bloccato dai passeggeri, il pacifico terrorista è stato arrestato dalla polizia francese ad Arras (città natale di Robespierre) e trasferito in carcere. Interrogato nella giornata di ieri dagli uomini dell’antiterrorismo (SDAT), il 26ennne terrorista marocchino Ayoub al Khazzani, che si esprime esclusivamente in arabo ma include nella sua deposizione qualche parola di francese, ha detto di essere sorpreso nel leggere le accuse contro di lui. Giusto per prendere in giro le autorità di polizia, il terrorista islamico ha detto che voleva estorcere denaro ai passeggeri del Thalys e nient’altro. Egli nega qualsiasi dimensione terroristica delle sue azioni. Secondo quanto emerso dal primo interrogatorio, il suo avvocato, rispondendo alle domande dei giornalisti ha detto: “Fin dall’inizio ha nascosto la sua identità e quella dei suoi genitori. Ha detto che ha trovato il fucile Kalashnikov, la pistola Luger e un telefono cellulare in una valigia, abbandonata in un parco vicino alla stazione ferroviaria di Bruxelles, in Belgio, dove era solito dormire. E’ senza casa da quando è stato derubato dei suoi documenti a Bruxelles. Ha lavorato come pittore in Spagna, dove è stato anche due volte condannato per traffico di droga nel 2013. Negli ultimi sei mesi – riferisce l’avvocato – dice che si è recato in Spagna, Andorra, Belgio, Austria, Germania, e ha fatto una visita in Francia, ma non ha specificato il luogo dove è rimasto. Tuttavia, egli nega di essere andato in Turchia e anche in Siria”. Terrorista o meno, una persona che sale su un treno con un fucile d’assalto, una pistola, nove caricatori ed un coltello, dubito che voglia solo commettere una rapina.
Intanto, a più riprese, sia le autorità politiche che religiose, in Italia quanto in Francia ed in Belgio lanciano appelli per ospitare nel civile territorio europeo i clandestini che premono alle nostre frontiere. Nel paese fiammingo, Tommy Scholtes, portavoce della Conferenza Episcopale, ai microfono del reporter Christopher Giltay dell’emittente RTL, facendo riferimento alle parole del Papa, ha parlato del mare Mediterraneo che sta diventando il cimitero d’Europa, ha inoltre dichiarato che è necessaria una mobilitazione globale di tutta la Chiesa del Belgio e anche alla Caritas internazionale per l’organizzazione dell’accoglienza dei clandestini. Come se non bastasse, i più grandi proprietari immobiliari europei, col fine di accogliere i clandestini, sempre per voce di Tommy Scholtes ha lanciato un annuncio ed eccone le parole:” La Caritas cerca appartamenti di varie metrature. Gli appartamenti devono essere abitabili, disponibili per almeno sei mesi ed essere dotati di sanitari e cucina”.
Impiegato presso una nota multinazionale americana, ha avuto varie esperienze di dirigenza sia in campo professionale che in campo politico.
Scrive per Milanopost ed altre testate, soffermandosi soprattutto su Israele, Medio Oriente, Africa sahariana e subsahariana. Giornalista Freelance scrive più per passione che per professione.