Milano 30 Agosto – Venghino, venghino perché una festa così non si è vista mai, tra gli alberi e la Storia, in casa di un liberale doc che non può reagire a tanto insulto, con un parterre de rois che raccatta il meglio (?) dell’intellighenzia sinistrorsa, con un programma che racconta e racconta ancora, ogni giorno, anche due volte al giorno…Ma che cosa ha da raccontare?
Racconta il futuro, l’Italia, perché il PD riparte dal PD (Venerdì 2 settembre ore 15) e non si capisce bene dove voglia arrivare, né come, ma l’importante è ripartire con un seminario ad hoc sul partito, sulle prospettive e su quel futuro che è il mantra della Festa. Perché raccontare è sgranare parole, vendere illusioni, arrotolare concetti, dipingere di rosa la realtà. E il racconto diventa credibile, futuribile, convincente. Renzi docet, Renzi e l’arte dell’affabulazione, Renzi e il mestiere del ballista. Venghino, venghino ad ascoltare perché campioni come la Serracchiani, Franceschini, Gentiloni, D’Alema, Delrio, Luxuria, Boschi, Bersani sono qui e a colazione e a pranzo e a cena deliziano le menti con i temi più appetibili, proiettati in un futuro così ricco di promesse da sembrare vero. E gli appuntamenti si susseguono tra un “Raccontiamo il futuro “ e un “Raccontiamo l’Italia”, tra la fierezza di libri che raccontano la vita, la scuola, la creatività, la solidarietà sempre e comunque col birignao dell’appartenenza ad una casta privilegiata, chiusa nella torre d’avorio degli unti non si sa da chi.
Ma oggi nel palco centrale Italia, sala dibattiti e prospettive ore 14,30 nell’ennesimo appuntamento Raccontiamo il futuro, si parlerà di “Le democratiche milanesi in cammino” (sic) e, per chi fosse interessato, lunedì Majorino interverrà su Milano, Italia, Europa, un tema ad ampio respiro che solo un leader può trattare. E ancora Maran, D’Alfonso, Rozza, tutti a sviluppare idee ed esperienze, tutti a spiegare e a declamare il Verbo inconfutabile del loro sapere, fino all’apoteosi della presentazione del libro di Pisapia “Milano, città aperta” (aperta a chi?). Ma forse digiunare è consigliabile, dopo la tragedia alla Festa Dem di Follonica: Sandra Mariani dopo aver mangiato alla Festa dell’Unità ha accusato un malore violentissimo, le sue condizioni sono peggiorate nei giorni successivi, fino al decesso. Secondo l’autopsia, la donna sarebbe morta per una specie di intossicazione. Gli inquirenti hanno aperto un’inchiesta e iscritto nel registro degli indagati il segretario del Pd. E la colpa, pare, sia di una salamella, emblema storico e riconosciuto della festa Dem.
Ma sono sicura che al bar Bella Ciao o al Ristorante I sapori dell’Unità non si corre alcun rischio. A Milano si rischia solo di morire di parole e di noia.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano