Milano 3 Settembre – Un furgone parcheggiato, cumuli di rifiuti, la tettoia che diventa un riparo dalla pioggia per i disperati di turno. E la sera «è un viavai di lucciole», denunciano i residenti. Siamo in piazzale Accursio, al cospetto della ex stazione di servizio Agip concepita dal grande architetto Mario Bacciocchi nel 1952 su incarico dell’Eni guidata da Enrico Mattei. La forma è quella di una nave futuristica e allora lasciò a bocca aperta non solo i bambini. Ma i tempi gloriosi, gli automobilisti che correvano a rifornirsi di carburante in quel luogo, che accanto alle pompe spalancava una sala d’attesa con bar, officina, lavaggio, uffici e persino un’abitazione, sono solo un ricordo.
Quel che resta è un monumento di cemento consumato da incuria trentennale e imbrattato dai vandali, arrampicatisi fino agli oblò più in alto per lasciare i loro sfregi , nella porzione stretta tra le due pensiline triangolari in cemento armato. Ma la «nave spaziale» sta per virare in un’altra direzione. Verso un futuro di luci. Già: ci penserà Lapo Elkann, il rampollo di casa Fiat, a darle una nuova identità, trasferendo proprio nell’ex stazione di servizio di piazzale Accursio il quartier generale della sua «Garage Italia Customs» che ora si trova in via Pizzoni 1. La società è specializzata nella personalizzazione di auto, barche, aerei e perfino elicotteri.
La struttura verrà acquisita e ristrutturata. Il progetto – conferma lo staff – «è dare nuova linfa vitale a un simbolo di Milano». La vecchia stazione avrà una nuova identità ospitando un «hub creativo». I servizi offerti comprendono esecuzioni personalizzate di verniciatura e tecniche innovative di wrapping (rivestimento) per «cambiare pelle» alle carrozzerie, oltre al restyling di interni. Non c’è limite alla fantasia: si seguono i gusti dei clienti, ispirati magari da fantasie maculate o stile mimetico. Cittadini e lavoratori del quartiere sgranano gli occhi a sentire che l’ex distributore diventerà il quartier generale di una società di Lapo Elkann.
«Davvero? Qualunque investimento va bene. Meglio uno showroom piuttosto che vederlo abbandonato», confida Anna Galli. «La gente verrà qui a portare le sue barche da rivestire? Mi pare improbabile. Non mi sembra il quartiere adatto…», continua Ilaria Tirotta. «Io – prosegue Liliana Restuccia – preferirei un servizio per i cittadini, come un Centro giovanile». Secondo Corrado Seminario, invece, «sarebbe molto più redditizio un night club. Elkann dovrebbe pensarci». Marco Vecchi conclude sottolineando: «Uno showroom così stonerebbe in piazzale Accursio. Ma ben venga se potrà valorizzare la zona».
di Marianna Vazzana (Il Giorno)
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