Milano 5 Settembre – Cibo e non solo, nell’anno di Expo le mostre a tema si sono sprecate ma, as usual, nella galleria milanese Amy-d Arte Spazio di Annamaria D’Ambrosio le cose funzionano diversamente: qui una collettiva sul tema del digiuno, con learmature-sculture di Sasha Meret (otto “elmi” fatti di forchette, cucchiai e coltelli), l’installazione di vassoi e stoviglie infibrocemento di Daniele Franzi e le fotografie in grande formato sui lottatori di Sumo di Marcin Klocek, già finalista delSony World Photography Awards 2015.
Più un’esposizione di plastiche smart 100% vegetali realizzate dall’Istituto Italiano di Tecnologia coordinata da Athanassia Athanassiou dello Smart Materials Group di Genova.
Il tutto condito da una performance: otto volontari di entrambi i sessi belli snelli e nerovestiti che alle 19 spaccate hanno inscenato una marcia militare prêt-a-portrait stile Kim Jong-un con gli otto “elmi” di Sasha Meret successivamente deposti a terra su un tumulo in atto di sconfitta e sottomissione.
«Siamo in 7 miliardi, produciamo cibo per 12, eppure ogni anno 900 milioni di persone muoiono di fame nei paesi poveri, mentre in Occidente un milione e mezzo di obesi è un problema da affrontare». Così la critica e storica dell’arte Jacqueline Ceresoli nel testo di presentazione della mostra FAST/Digiuno, inaugurata giovedì 3 settembre da Amy-d Arte Spazio in via Lovanio 6.
Le opere in mostra non te le puoi semplicemente appendere alla parete del salotto: i vassoi e le stoviglie in fibrocemento(leggi: Eternit) di Daniele Franzi “ibernati” in teche di plexiglass sono proprio votati a una consacrazione museale, learmature/sculture di Sasha Meret (per la prima volta presentate in Italia) le devi contemplare nella loro limpida plasticità direliquie laiche, mentre le fotografie sui lottatori di Sumo di Marcin Klocek stampate su carta Fine Art e lacerate dai “barbari invasori” durante la performance, beh quelle sì, a parete ci stanno, e in modo grandioso (anche quelle “integre”, esposte in un’altra sala della galleria Amy-d).
Anche in questa mostra la galleria milanese coniuga arte, economia, rispetto dell’ambiente, sperimentazione di materiali inediti e impresa scientifica, per “far incrociare gli sguardi” su unico punto -che è anche un punto di vista fuori dal coro- su un tema sociale attualissimo, quello del cibo, percepito qui come un mezzo di conoscenza che è anche conoscenza di noi stessi.
FAST/digiuno a cura di Annamaria D’ambrosio – testo critico di Jacqueline Ceresoli
3 – 21 settembre 2015
Amy-d Arte Spazio via Lovanio 6, Milano +39.02.654872
info@amyd.it www.amyd.it
Sasha Meret -Stratospheric Helmets – 2015
Daniele Franzi – Casale Monferrato – prescrizione – 2012 – fibrocemento
Marcin Klocek , Ryogoku district of Tokyo, 2015
Plastica vegetale – I.I.T.
Emanuele Beluffi
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