Milano 13 Settembre – Diario di dieci anni di movida selvaggia alle Colonne di San Lorenzo
Prima puntata: Il dio della Birra
Un docu film di Claudio Bernieri
Musiche di Luciano d’Addetta
Nel diario di una donna anziana, residente alle Colonne di san Lorenzo, dieci anni di degrado nella zona più nauseabonda (e monumentale) della città. Da alcuni giorni un nuovo editto dell’assessore al commercio d’Alfonso ha abolito il posizionamento notturno delle transenne che difendevano, ma solo teoricamente, il monumento romano più importante della città, le Colonne di san Lorenzo, dall’assalto notturno dei vandali della movida selvaggia: con questo provvedimento (vengono tolte il giovedì venerdì e sabato sera ) la zona tra la basilica e le Colonne era, è e diventerà sempre di più un suk popolato da clochard, balordi, spacciatori africani di droga, venditori abusivi di alcolici, militanti dei centri sociali, bonghisti, ubriachi. Intorno alle Colonne, assistono impotenti i seri ristoratori e gli imprenditori della notte che cercano come possono di arginare l’assalto dei nottambuli maleducati, a volte con lodevoli iniziative, come le splendide aiuole curate dalla associazione Colonne Expo, con bersò, luminarie, iniziative culturali.
Ma il dio della Birra regna su tutta la zona. Ci sono decine di venditori abusivi di alcol, protetti dai centri sociali, che vendono birra sotto gli occhi della Polizia Locale, che non interviene.
Ecco la storia della movida selvaggia alle Colonne di san Lorenzo, un monumento romano che andrebbe transennato da una apposita cancellata e difeso dai vandalismi. Da anni il comitato la Cittadella, il prof. Massimo Cacciari, il parroco don Augusto si sono battuti per far recintare la zona archeologica che va dai portici della chiesa (dove il vescovo Ambrogio inventò il canto ambrosiano) alle Colonne romane. La Sovraintendeza archeologica, prona al ministro Franceschini, lascia che ogni notte il popolo della movida selvaggia invada questa area, e sporchi la piazza. Come se all’interno del Foro Romano si potesse bivaccare e bere di notte, suonare i bonghi, urlare, spacciare e consumare droga. Tace inspiegabilmente l’arcivescovo Scola.
Ecco allora il diario di una donna disperata e indignata le cui finestre si affacciano sulla piazza. Con il suo video telefonino, racconta l’impari lotta di chi tiene al bello, alla cultura, al decoro contro i responsabili: innanzitutto la Sovraintendenza, gli assessori Granelli e d’Alfonso, e il sindaco Pisapia che hanno regalato la zona al loro ultimo elettorato rimasto a sostenere la giunta: punkabbestia, centri sociali, deviati psichici, salottieri nottambuli ..
Le tre puntate formano un unico film di un’ora che documenta come un patrimonio culturale e architettonico venga degradato per permettere a pochi “localari” e a centinaia di abusivi africani di vendere alcool da asporto: e a un migliaio di nottambuli sfaccendati di gozzovigliare fino all’alba, mentre il business pulito degli imprenditori della notte assiste impotente al sabba arancione e i pulman dei turisti guardano con orrore a questa Pompei milanese che frana nel vomito, nell’orina, nella droga e nelle urla.