Esposte allo Spazio Wow le strisce che celebrano Dante a 7 secoli e mezzo dalla nascita.

Cultura e spettacolo

Milano 14 Settembre – Centoventi tavole e una trentina di autori sono sufficienti per celebrare Dante, che nacque sette secoli e mezzo fa, nel 1265? Sicuramente sì, se ad acclamarlo sono i tratti efficaci dei migliori illustratori e fumettisti italiani e non solo.

Siamo allo Spazio Wow, nonché il Museo del Fumetto a Milano in viale Campania 12: per idea di Luigi Maio, artista poliedrico che si definisce musicattore e disegnattore, il sommo poeta riceverà un serissimo e altrettanto appassionato omaggio che attraverserà diverse epoche di rappresentazioni dantesche, dal Medioevo a oggi.

S’intitola «Wow, Dante che mito!» la mostra, curata da Martina Mazzotta e Luigi Bona, inaugurata ieri al piano terra del Museo e a cui domenica prossima fa seguito, al teatro Sala Fontana, lo spettacolo – anch’esso ideato da Maio – dal titolo Inferno da Camera – In taverna coi ghiottoni , in scena per il festival Mito.

Fino al 22 novembre saranno esposte le migliori tavole che hanno parlato di Dante Alighieri dai primi incunaboli medievali, fino alla precisione del disegno ottocentesco di Gustave Doré, per arrivare al fumetto come lo intendiamo oggi.

Dall’opera «Cenacolo infernale» di Luigi Maio che, partendo dal tema di cibo e nutrizione caro a Expo 2015, lo rovescia completamente e non cerca di parlare di alimentazione in senso positivo, al contrario mostra i demoni e i golosi dell’Inferno dantesco nel mezzo di una tavola imbandita, ha inizio quindi un vero e proprio viaggio nelle tavole che hanno rappresentato la Divina Commedia dantesca. Topolino arriva per la prima volta a Dante nel 1949, con una serie di sei puntate sull’Inferno, l’«Inferno di Topolino» (Topolino 7-12, 1949-1950).

Si tratta di una rivisitazione in chiave grottesca dell’opera dantesca: sono presenti più o meno in tutti i gironi dell’Inferno dantesco, anche se con una libera interpretazione più fantasiosa e in parte meno violenta o impressionante per i ragazzi (i «suicidi», ad esempio, in Topolino diventano dei «monelli» che hanno distrutto i propri banchi di scuola e quindi, per punizione, sono diventati alberi che saranno abbattuti per ricostruire i banchi rovinati).

In mostra è presente una rara tavola originale (difficile trovare questi disegni in versione autentica, non tanto perché i collezionisti non vogliano prestarli, ma perché spesso gli stessi autori vi sono troppo legati e non li cedono). Non solo Disney, e non solo l’Inferno: allo Spazio Wow si trova anche l’originale esperimento editoriale della casa editrice toscana Kleiner Fug, che ha pubblicato il fumetto «Dante Alighieri» sulla vita del poeta raccontata dalla sua amata Beatrice. Eccentrica l’interpretazione dantesca del diavoletto Geppo, disegnato per la maggior parte da Sandro Dossi e pubblicato da Bianconi: nessuno più va all’Inferno, Dante è convocato da Satana in persona per scoprire cosa sta succedendo. Nel suo viaggio il poeta scopre che i condannati sono in realtà riusciti a corrompere le guardie, e le pagano per avere pene più lievi.

Il 22 novembre, in chiusura, sarà lo stesso Dossi ad insegnare ai bambini a disegnare i diavoli, nell’ultimo dei diversi eventi che lo Spazio Wow ha organizzato su Dante. Saranno invitati anche professori universitari e diversi illustratori.

Lo Spazio Wow – Museo del fumetto è in viale Campania 12, l’ingresso è gratuito. La mostra è aperta da martedì a venerdì, dalle 15 alle 19. Sabato e domenica dalle 15 alle 20.

Mara Calcagno Baldini (Il Giornale)

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