Milano 15 Settembre – Se sei povero hai meno opportunità di ricevere un’istruzione adeguata e questo sarà un vincolo per il resto della tua vita e sarà un’ipoteca anche sulla vita dei tuoi figli.
“La povertà educativa” è una trappola sociale nota da tempo e troppo spesso ignorata nelle analisi sul destino delle democrazie e le opportunità reali offerte ai cittadini.
Anche per questo, il rapporto di Save the Children, “Illuminiamo il Futuro 2030 – Obiettivi per liberare i bambini dalla Povertà Educativa“, è davvero necessario: offre un quadro analitico di come l’insufficienza di competenze culturali, legata direttamente alla povertà, sia un peso che ostacola il futuro di milioni di bambini e ragazzi nel nostro paese.
Sotto la soglia minima di competenze
Quasi il 25% dei quindicenni è sotto la soglia minima di competenze in matematica e quasi 1 su 5 in lettura, percentuale che raggiunge rispettivamente il 36% e il 29% fra gli adolescenti che vivono in famiglie con un basso livello socio-economico e culturale: povertà economica e povertà educativa, infatti, si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione”, spiega l’organizzazione non governativa – dal 1919 attiva per difendere la vita dei bambini e tutelare i loro diritti – nella presentazione del rapporto.
A scuola e fuori dalla scuola
D’altra parte, notevoli sono le carenze di servizi e opportunità formative scolastiche ed extrascolastiche:
– solo il 14% dei bambini tra 0 e 2 anni riesce ad andare al nido o usufruire di servizi integrativi,
– il 68% delle classi della scuola primaria non offre il tempo pieno
– e il 64% dei minori non accede ad una serie di attività ricreative, sportive, formative e culturali, con punte estreme in Campania (84%), Sicilia (79%) e Calabria (78%).
Inoltre,
– il 48,4% dei minori tra 6 e 17 anni non ha letto neanche un libro nell’anno precedente,
– il 69,4% non ha visitato un sito archeologico e il 55,2% un museo,
– il 45,5% non ha svolto alcuna attività sportiva.
“I dati che emergono dalle nostre elaborazioni rivelano un fenomeno allarmante: in Italia, una parte troppo ampia degli adolescenti è priva di quelle competenze necessarie per crescere e farsi strada nella vita”, sottolinea Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children.
Relazione fra offerta educativa e povertà educativa
Nella ricerca di Save The Children viene indicata chiaramente la relazione
– fra la quantità di offerta educativa e la povertà educativa,
– fra caratteristiche della scuola frequentata e qualità delle infrastrutture e lo sviluppo delle capacità di apprendimento,
– fra le attività extracurricolari e le possibilità di successo nell’attivare percorsi di recupero nei minori più svantaggiati.
Il Rapporto sulla povertà educativa è parte di una campagna dell’organizzazione (“Illuminiano il futuro”) partita nel 2014 per sensibilizzare le istituzioni e contrastare il fenomeno del deficit formativo dei ragazzi.
Obiettivi da raggiungere per contrastare la povertà educativa
Lo studio di Save The Children indica quindi anche tre obiettivi per eliminare entro il 2030 in Italia la povertà economica ed educativa, sull’esempio dei nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibili indicati dalle Nazioni Unite:
– 1. Tutti i minori devono poter apprendere, sperimentare, sviluppare capacità, talenti e aspirazioni;
– 2. Tutti i minori devono poter avere accesso all’offerta educativa di qualità;
– 3. Eliminare la povertà minorile per favorire la crescita educativa.
Si tratta di obiettivi che possono essere raggiunti, spiega il documento di Save The Children, attraverso obiettivi intermedi, conseguibili attraverso strategie e proposte specifiche.
Strategie per raggiungere gli obiettivi
Quindi, per esempio, per raggiungere il primo obiettivo (apprendimento e sviluppo),
– entro il 2030 tutti i ragazzi di 15 anni dovranno raggiungere le competenze necessarie in matematica e lettura;
– il tasso di dispersione scolastica, attualmente al 15%, dovrà scendere sotto il 5%;
– tutti i minori dovranno svolgere in un anno almeno 4 attività culturali e sportive tra le 7 indicate (andare almeno una volta a teatro, musei o mostre, monumenti o siti archeologici, fare sport in modo continuativo, leggere e usare internet).
Riguardo al secondo obiettivo (offerta educativa),
– entro il 2030 la differenza della copertura pubblica dei servizi educativi per l’infanzia tra le regioni, ora al 25%, non dovrà superare il 10%;
– tutte le classi della scuola primaria e secondaria dovranno:
*offrire il tempo pieno e attività extracurricolari;
*garantire un servizio mensa di qualità e gratuito per i minori in povertà (oggi assente nel 40% delle scuole),
*tutti gli alunni dovranno essere accolti in infrastrutture adeguate per l’apprendimento e dotate di connessione a Internet veloce, oggi assente nel 28% delle scuole.
Infine, come previsto dal terzo obiettivo (eliminare la povertà minorile) entro il 2030, il tasso di povertà assoluta dei minori, attualmente al 13,8%, dovrà essere azzerato, con l’impegno di dimezzarlo entro il 2020.
Luigi Gavazzi (Panorama)
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