L’Europa? Un’associazione di portieri di notte

Approfondimenti Esteri

Milano 16 Settembre – L’Unione Europea? Un’associazione di portieri di notte. Di giorno aperti, ma quando sorge la luna mostrano i denti come lupi mannari mentre tutti gli altri dormono. Così, la “Portiera” Merkel apre e chiude nottetempo i varchi di Shengen, e Orban fa le file di giorno per l’accoglienza, salvo alzare fili spinati all’imbrunire per respingere i richiedenti. La ragione di tutta questa schizofrenia? Semplice: il concetto stesso di “frontiera esterna” alla Ue è solo un eufemismo per dire: se la vedano i Paesi che sono obbligati a difendere i propri confini esterni. Chi, invece, come Germania e Ungheria e Austria (ma anche la Danimarca) ha solo spazi interni, può benissimo chiuderli a suo piacimento, come sta accadendo ai tedeschi, dopo che la loro portavoce aveva solennemente dichiarato di poter accogliere almeno mezzo milione di profughi siriani all’anno.

Già qui, come vedete, la situazione è paradossale. Infatti, nessuno si è posto il seguente quesito: ma ce l’hanno un anno di tempo milioni di potenziali profughi per rimanere dove sono, senza morire sotto i bombardamenti e cadere vittime delle esecuzioni sommarie da parte dei fondamentalisti? E no che non lo hanno, ovviamente. Per cui è (era) logico aspettarsi un fiumana senza precedenti di disperati pronti a bussare fin da subito alle porte del sacro impero germanico. Così, uno Junker telecomandato da Berlino prima minaccia sfracelli ai Paesi che rifiutino la relativa quota di profughi (da lui matematicamente stabilita), per poi ritirare subito dopo la minaccia, vista la rabbiosa reazione dei membri dell’Europa dell’Est.

Senza contare che, in quelle quote, non sono ricompresi centinaia di migliaia di africani che, obiettivamente, all’asilo non hanno diritto, ma che noi italiani ci prendiamo direttamente in carico come clandestini. Ricordate la “Kristallnacht” nazista? Fu la tomba della Repubblica di Weimar e l’inizio del trionfo hitleriano. Davvero la Storia non si ripete? Sarebbe meglio renderci conto alla svelta che “l’invasione” dei migranti può essere la nostra Monaco moderna. E che faremmo se davvero l’Isi fosse alle porte? Continueremmo a discutere all’infinito senza mai dare ordine di reagire? Come dice il poeta: “La maggior parte della gente preferisce confrontarsi a problemi insolubili, piuttosto che adottare soluzioni non gradite”. Già.. Perché, ad es., qualcuno (l’Ungheria, in particolare) mette l’accento sul fatto che accogliendo i profughi dal Medio Oriente (Libia, Iraq, Siria) l’Europa rischia l’invasione islamica e la perdita conseguente della sua identità cristiana (che novità!).

In realtà, quello che blocca l’Europa è la questione della sovranità nazionale: a decidere sull’immigrazione e sulle politiche di giustizia, difesa e sicurezza sono gli Stati nazionali, e non Bruxelles o Strasburgo! Come ben sappiamo, sarà solo il tempo a dire quali saranno i veri costi della mancanza di solidarietà e coesione dell’Europa contemporanea. Con ogni probabilità, Junker o non Junker, ognuno farà per se in materia di immigrazione. Troppo alto è il rischio di consegnare i Governi di molti Paesi dell’Unione ai partiti xenofobi, anti-euro e anti-Ue. A me resta un fondato sospetto, che enuncerei così. I disperati siriani che vediamo in tv potrebbero rappresentare solo un possente ariete utile ad abbattere le mura fortificate della Cittadella europea. Sbaglierò ma ho l’impressione che Assad -con il tacito consenso di Bruxelles- stia favorendo l’esodo della sua casta alawita e della “crema” della borghesia medio-alta siriana.

Ovvero, i suoi primi, disperati profughi sono serviti da onda d’urto, con pochissimi veri “camminanti” tra di loro. Deduco che tutti gli altri siano incanalati in corridoi di fuga ben rodati e, ovviamente, tenuti riservati sia dai tedeschi che dai siriani. Sospetto una grande collaborazione tra l’intelligence della Merkel e di Assad per far arrivare in salvo in Germania milioni di “fedelissimi” del dittatore. Presumo che molti miliardi di dollari (siriani) al sicuro nelle banche di mezzo mondo andranno a fare business, creare aziende e lavoro in quel di Berlino e dintorni. Però, c’è un’altra questione assai imbarazzante. Guardate la carta geografica: l’Arabia Saudita, gli Emirati e tutti i Paesi produttori di petrolio sono vicinissimi a quelle aree di crisi e sono talmente ricchi, da non avere problemi di ospitalità.

Ebbene: perché i profughi non si dirigono in massa da quelle parti, visto che parlano arabo e condividono la stessa fede religiosa? E noi, perché non denunciamo questo fatto ignobile? Sapete che dicono gli sceicchi? Che a loro conviene disseminare tanti musulmani in Occidente e, per questo, sono anche disponibili ad aprire i cordoni della borsa. “Bono a sapesse”, non trovi caro Renzi? Fai un viaggetto da quelle parti, invece che a veder volare le palle Oltre Oceano!

Maurizio Bonanni (L’Opinione)

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