Milano 17 Settembre – Ci sono molti modi di rendere popolare l’opera lirica e di conquistarle un sempre più largo strato di pubblico. C’è chi tenta la via dei circuiti dei grandi schermi delle sale cinematografiche sparse per la penisola, chi invece preferisce portare l’allestimento extra moenia, ovvero fuori dalla scatola magica del palcoscenico come fece anni fa l’Opera di Roma allo Stadio Olimpico o a Piazza di Siena a Villa Borghese.
Ma nessuno aveva osato quello che il Teatro alla Scala di Milano, ovvero l’eccellenza in fatto di melodramma italiano, tenterà oggi con la diretta su Rai5 (ore 18.45). Infatti l’opera prescelta, il popolare e romantico «Elisir d’amore» di Donizetti, riuscita mistura di raffinato patetismo (chi non conosce «Una furtiva lagrima»?) e di sana comicità (la cavatina del furfante Dulcamara «Udite. Udite, o rustici»), è allestito nientemeno che all’aeroporto milanese di Malpensa che farà quindi da sfondo alla nota vicenda d’amore, tradizionalmente in un clima agreste, con i suoi stand, i bar, le biglietterie e una umanità variegata fatta di hostess, piloti, baristi, suorine e frettolosi viaggiatori con tanto di trolley.
Non c’è da meravigliarsi quindi se il bravo Vittorio Grigolo (nel ruolo dell’ingenuo Nemorino) appare nei panni di uno sprovveduto cameriere, la volubile Adina come proprietaria del ristorante, Belcore in quelli di un aitante pilota graduato e Dulcamara in un abito cachi a millantare le doti (inesistenti in verità) del suo elisir (di pura uva). La zona d’imbarco di conseguenza si trasforma in golfo mistico, mentre il coro si piazza tra il ristorante Rossopomodoro, lo Sky lounge e i passaggi di sicurezza. Tutto ciò mentre lo scalo di Malpensa continuerà la sua normale vita di viavai giornaliero.
L’ambizioso e inedito progetto vede impegnati in felice sinergia la Scala, la Rai e la Regione Lombardia e avrà come ambientazione dei diversi quadri i luoghi di ristoro come i banchi dei «check in» o le piste di volo. Imponente lo sforzo tecnico per la realizzazione dell’impresa: quindici telecamere, due stazioni satellitari, venti punti camera, quattordici operatori di ripresa e un pulman regia.
Non a caso si è optato per un cast prevalentemente giovane (età media trent’anni), valido sia vocalmente che scenicamente, in cui si distinguono oltre al tenore aretino Grigolo, alla sua terza presenza scaligera, il soprano mantovano Donatella Buratto (voluto da Muti più volte anche all’Opera di Roma) come fresca Adina in vistoso abito rosso a pois bianchi, il navigato basso parmense Michele Pertusi come Dulcamara e il giovane baritono Emiliano Mattia Olivieri come intraprendente sergente Belcore. La rivisitazione scenica e la regia saranno di Grischa Asagaroff che si avvale questa volta dei costumi di Fulvia Roverselli, mentre sul podio si farà valere l’esperienza internazionale di Fabio Luisi, che riveste il ruolo di direttore Musicale dell’Opera di Zurigo, di direttore principale del Metropolitan di New York e dal 2017 della Danish Symphony.
Non è un adattamento in esterno di un allestimento al chiuso, ma una vera e propria nuova messinscena, in mezzo ai viaggiatori dello scalo aeroportuale, creata appositamente per la diretta televisiva. L’arte e la musica scendono così proprio in mezzo alla gente per uno spettacolo destinato a fare storia. Il passato si innesta così originalmente nei ritmi del presente. La serata sarà presentata da Annette Gerlach, giornalista e conduttrice di Arte, e dal proteiforme attore Neri Marcoré, mentre la regia televisiva è firmata da Francesca Nesler. Nelle pause verranno trasmessi contenuti speciali e approfondimenti.
Dopo questa singolare vetrina, il capolavoro di Donizetti sarà poi in cartellone regolarmente al Teatro del Piermarini a partire dal 21 settembre e sino al 17 ottobre con gli stessi interpreti ma con le sperimentate scene disegnate da Tullio Pericoli.
Il progetto coinvolge oltre all’Italia anche Francia e Svizzera (il canale televisivo Arte e la Radiotelevisione della Svizzera italiana) e fa seguito ad una analoga iniziativa realizzata negli anni scorsi («La Traviata» di Verdi presso la Stazione Centrale di Zurigo, che ha avuto oltre il 30% di share alla televisione Svizzera) con la finalità di trovare nuove vie per tenere viva la grande tradizione dell’opera italiana marchio di eccellenza del made in Italy nel mondo.
Lorenzo Tozzi (Il Tempo)
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