Video reportage di Claudio Bernieri
Musiche di Luciano d’Addetta
Milano 18 Settembre – Via Rubattino, profonda periferia ex industriale di Milano, a Lambrate. I “ Lambretta”, i fighetti dei centri sociali , erano asserragliati nei loro attici, rossi di vergogna, ma abbronzati dalle recenti vacanze ai Caraibi nei resort dei papa vip- chic. La gente normale invece era per strada, con una insolita manifestazione che potrebbe diventare il classico sassolino che provoca una valanga.
Milano-periferia che esonda verso Palazzo Marino, e travolge la agonizzante giunta rosso-arancione incapace di governare.
Ecco Roberta Borsa, improvvisata leader di “Lambrate informa” pagina Facebook che d’ora in poi non farà fare sonni tranquilli ai due nosferatu di Palazzo Marino, Pisapia & Granelli: lei, maestra di tennis, eccola catapultata per la strada con megafono: voilà, improvvisa il suo comizio on the road ai giardinetti dormitorio e orinatoio di Lambrate, zona rom ad alta intensità di campi abusivi e di ciabbattanti mangiatori di cus cus. E improvvisamente è leader. Ed è subito sera, per la giunta. L’idea di “Lambrate informa”, ieri sera, era molto “chiara”: fare luce nei quartieri diventati ghetto, con un braccialetto colorato da portare al polso. Niente slogan politici, niente etichette partitiche, solo una passeggiata serale per dire basta a furti, rapine, scippi nel quartiere . I “Braccialetti di Lambrate” sono diventati così un caso mediatico dopo una sola manifestazione: che presto verrà imitata da altri quartieri. E’ la “casa della Speranza” che prende forma: gente delle Colonne, gente di via Foppa, della Darsena, del Lorenteggio, del Giambellino che vorrebbe avere una vita normale, stanca dell’invasione di “quelli degli asciugamani”……
Il movimento dei “braccialetti” si mette in marcia da Lambrate e promette una manifestazione davanti al palazzo del Prefetto: l’unico ora che potrebbe ascoltare la gente comune, e riportare sicurezza in una città allo sbando.
La season delle rivolte pacifiche e luminose di quartiere ha inizio: e come megafona la Roberta, “milanesi scendete in strada”.