Milano 22 Settembre – “Io non sono un candidato dei 5 stelle, ma apprezzo quello che fanno. Penso sia giusto che si stiano strutturando come un partito. Finchè non vedrò un candidato condannato per mafia nelle loro liste non cambierò idea”. È iniziato così l‘incontro con Fedez, intervistato dal direttore di Panorama Giorgio Mulè durante la tappa di Trento di Panorama d’Italia. Ed è continuato a tutto tondo, alla scoperta di Federico (il nome vero del rapper), della sua storia, del suo vissuto.
La canzone con Mika
Prima di tutto, una notizia. Anzi due. In arrivo, ci sono due nuove canzoni. “Sono molto contento del mio ultimo brano che si chiama 21 grammi e che uscirà o l’8 o il 9 ottobre. E poi ho fatto un pezzo con Mika di cui siamo contenti tutti e due, dove lui canta in inglese e io in italiano. È un brano che nasce dal primo giorno della conferenza stampa di X Factor. Siamo usciti insieme a cena e lì è nata la nostra amicizia e il brano che si chiamerà Beautiful disaster”.
Mika e Morgan, due personalità, due incontri che sono stati diversi ma importanti. “Non mi manca Morgan a X Factor, però Morgan a quel tavolo mi ha insegnato a fare televisione e per questo gli devo dire grazie. Non ci siamo più sentiti dopo il programma, ma gli auguro di ripartire come artista. Quest’anno sono molto più rilassato, ho conosciuto Mika anche fuori dal programma e c’è un clima molto bello”.
I tatuaggi, la Chiesa, la politica
Impossibile non parlare della sua passione per i tatuaggi. “Quattro anni fa ho aperto con la mia ex fidanzata un piccolo negozio di tatuaggi in periferia a Milano ed è ancora lì. Il mio primo tatuaggio l’ho fatto a 14 anni, ma l’ho coperto perché mi aveva stancato” ha raccontato.
Irriverente, tatuato, nessun pelo sulla lingua. “Quando ero ragazzino andavo in una chiesa di Corsico e avevo i percing al labbro. Il don mi chiese di toglierli, ma io non capivo il perché e quindi l’ho mandato a quel paese e me ne sono andato”. E di Papa Francesco cosa ne pensi? “Penso alla chiesa come a una multinazionale che ha le sue regole di marketing: rispetto la fede, ma non la multinazionale”.
Quando Mulè gli chiede se fa e come solidarietà soprattutto in un periodo come questo, in cui le migrazioni sono il nuovo dramma della nostra epoca, risponde: “Non mi piace palesare queste cose. Durante il tour lo scorso anno ho visto una trasmissione tv fatta da ragazzi down e ho pianto tantissimo. Così li ho chiamati perché vendessero i loro oggetti durante i miei concerti e adesso vorrei coinvolgerli nel mondo discografico, ma ci vuole tempo”.
Polemizza su tutto Fedez, anche sui politici. Parte dal premier. “Ho dedicato una mia esibizione a Renzi, che ha attraversato i cieli con un aereo di Stato per andare a Courmayeur in vacanza. Adesso che Renzi vuole un aereo di Stato più grande non mi stupisco più di niente e credo che sia arrivato il momento di votare. Io non sono un giurista, ho la terza media, ma ci troviamo di fronte a un governo illegittimo”.
Sul suo rapporto difficile con Matteo Salvini, invece, chiarisce di non aver mai citato il leader della Lega nei suoi tweet. “Sembra che io attacchi i politici, ma non è vero: io non ho insultato Salvini. Ho solo pubblicato una foto dove dicevo di partecipare a una manifestazione contro la Lega Nord. E lui ha iniziato a citarmi e a insultarmi ai suoi comizi. Nei testi che scrivo non attacco l’individuo ma quello che rappresenta, come nel caso di Alfonso Signorini e Barbara D’Urso. Volevo fare ironia su quello che rappresenta nella nostra società e infatti Signorini non se l’è presa, anzi”.
Ultimo accenno all’attualità: la sua canzone Amore Eternit. Dice: “non voglio insegnare niente a nessuno, ma spero che grazie a questo brano i giovani s’informino su quello che è accaduto a Casale Monferrato”.
Il futuro
Cinico, diffidente (“Mi mancano i rapporti umani… mi fido molto poco delle persone e ce ne sono molte che mi sono state vicine per secondi fini… Il successo mi ha reso molto cinico, ma lo sono sempre stato”) Fedez è convinto che fare musica oggi sia molto difficile a causa del web. “Dalle visualizzazioni online non guadagno nulla, c’è bisogno di cercare strade alternative. La discografia sta però continuando a cambiare, si aprono nuove strade come i talent e il crowdfunding, che consentono di raccogliere soldi per produrre. Sono percorsi interessanti per la musica indipendente e penso che la mia casa discografica si debba muovere in questa direzione”.
Come si vede a 35 anni? “Non lo so, è difficile da dire. Il mio è un mestiere che dà poche sicurezze. Non riesco a fare programmi a lungo termine, ma un figlio in questo momento non è una priorità”.
Miko Belluzzi (Panorama)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845