L’ESERCITO INTERVIENE IN LIBIA… ma è solo un film

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Milano 24 Settembre – L’ Esercito Italiano approda alle spiagge Libiche per dare la caccia agli scafisti. Ma per ora è solo un film:  Operazione Libia fase 3  in esclusiva il trailer).

Tutto è pronto a Tripoli: alti ufficiali della Folgore soggiornano da mesi nella capitale libica, aspettando l’ok dalla Ue e dall’Onu, che tuttavia tarda a venire. Tutti, in Europa e in Italia, auspicano un intervento nei porti libici per fermare gli schiavisti, ma ancora la “Fase 3” non decolla: eppure l’operazione è stata pianificata nei dettagli.  Finché un gruppo di reduci della Folgore scrive nel mese scorso a Milanopost lanciando un appello…il santuario di El Alamein è in pericolo… gli jihadisti della vicina Cirenaica progettano la sua distruzione.

Perchè non realizzare una “video simulazione” di come sarebbe l’intervento dei corpi speciali italiani in Libia, abbiamo pensato.

E’ la trama di questo insolito docu-film (Operazione Libia a fase 3) di cui pubblichiamo in anteprima il trailer, per realizzare il quale abbiamo scomodato ….Orson Welles.

Perché” Operazione Libia fase 3” è un docu-film pensato esclusivamente per il web: pubblicato sulla pagina dedicata su Facebook, (Operazione Libia fase 3) non richiede schermi né sale da cinema, ma soltanto un iPad o un computer per essere fruito. La rete è, nei fatti, il quinto potere (dopo il quarto  descritto nel famoso film di  Welles ) che  il regista americano  certamente oggi utilizzerebbe. Un nuovo  potere  mediatico  che seppellisce sia il diritto di veto  delle major che la censura della stampa zerbino  al servizio del potere politico.

Ma di cosa parla “Operazione Libia” ? E’ un documentario di guerra? Una fiction?

Il docu-film  è stato realizzato usando  materiale pubblicato sulla Rete, girato dagli stessi paracadutisti o da troupe dell’Esercito durante esercitazioni o missioni all’estero.

Milanopost ha voluto così realizzare un “vademecum”  immaginario , per spiegare ai lettori  come potrebbe svolgersi un  intervento militare sulle spiagge e nei porti libici. Una “ videosimulazione” , anche con un po’ di ironia e un pizzico di  fantapolitica: un reportage, molto  vicino ai  docu-film americani di Moore. Ecco gli arditi incursori della Marina, la Folgore, il Tuscania, tutti i reparti d’elite italiani sulle navi al largo della Libia: sbarcano sulle spiagge libiche  per  bloccare  i porti in mano all’Isis e distruggere le basi degli schiavisti…..e  con l’obiettivo segreto di liberare nella sua prigione padre Dall’Oglio, rapito da tempo e scomparso nel nulla.

Il tutto viene raccontato dalla voce fuori campo di una ex giornalista di moda che decide di mollare tutto e di diventare inviata di guerra. E tiene un diario. La sua voce, perplessa e irata descrive la intrusione dell’Islam nella vita di tutti i giorni in Italia, dal chador  quasi obbligatorio a Milano, alla Scala  gestita agli integralisti islamici, al Festival di Sanremo nelle mani dei Fratelli Musulmani. Sono le conseguenze dell’Invasione. La giornalista parte al seguito della Folgore: sarà una inviata di guerra “embedded”. Tutto avviene grazie anche all’aiuto che le fornisce la “direttora” della Rai, Monica Maggioni, una ex buonista ora convinta sostenitrice dell’intervento armato. Anche Gentiloni, la Mogherini, la Pinotti sono diventati interventisti convinti, e  coordinano l’operazione militare : parlando tra loro in uno stentato inglese, anche per  depistare  Matteo  Renzi che non mastica molto  la lingua di Albione.

Il docu-film è inframezzato da un piccolo giallo politico: chi si esibisce nella danza del ventre nei centri di accoglienza per disperati? Una sosia di Laura Boldrini, presidentessa della Camera, allieta infatti le serate delle migliaia di clandestini e supposti profughi che affollano Lampedusa e  Cara di Mineo o si sono installati in centinaia di alberghi, a spese del contribuente. E’ giusto che la Boldrini li allieti anche con spettacoli di danza del ventre ?

Un pool di giornalisti di cronaca scoprirà l’identità della falsa Boldrini…Un po’ di ironia non guasta.

Il docu-film si conclude con la distruzione dei gommoni nei covi degli schiavisti in Libia e il ritorno in Italia della missione Libia. I corpi speciali italiani sono riusciti a frantumare  il regno del  Califfato di Bagdad in Cirenaica, che  grazie ai finanziamenti turchi e del Qatar  minacciava di invadere  l’Italia

Il docu film, della durata di 75 minuti, è scaricabile dal portale web Vimeo  e dalla pagina dedicata su Facebook.

Regia di Claudio Bernieri

Musiche originali di Luciano d’Addetta

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