Milano 25 Settembre – Palazzo Marino si prepara a una ennesima riforma di facciata: quella del Decentramento. Le 9 circoscrizioni di Milano si chiameranno Municipi. Dietro questo pomposo nome regna la nebbia più assoluta nel provvedimento all’esame del Consiglio, che consiste nella modifica di alcuni articoli dello Statuto e nell’approvazione di un futuro regolamento. Anziché definire alcuni poteri ben precisi da trasferire dal Comune centrale ai Municipi si trasferiscono “servizi di base”, senza dire quale sono. Si introduce il criterio di competenza regolamentare “concorrente ” tra Comune e Municipi, un dualismo che ha già portato coseguenze catastrofiche quando è stato applicato tra Stato e Regioni nella riforma del Titolo V della Costituzione. Insomma ci sono le premesse per futuri conflitti di competenze tra Palazzo Marino e Municipi, ma su Bilanci e personale la situazione rimane quella attuale, cioè con i Consigli di Zona senza fondi e risorse umane per svolgere funzioni.
Questo aborto istituzionale ha trovato la fiera opposizione dei Consiglieri Fabrizio De Pasquale , Gianluca Comazzi e Giulio Gallera di Forza Italia e di quelli di FDI , Riccardo De Corato e Marco Osnato, che hanno presentato 300 emendamenti. Al momento sono state approvate delle modifiche che portano i Consiglieri dei Municipi da 25 a 31, e che limitano a 3 gli Assessori dei Municipi, di cui 1 potrà essere “tecnico”, cioè non eletto nel Consiglio. Bocciate, per l’assenza di altri Consiglieri di opposizione altre proposte che portavano a 39 o 35 i componenti.
Rimane da approvare il sistema elettorale, che la sinistra vuole a doppio turno con elezione diretta del Presidente del Municipio, mentre De Pasquale vorrebbe mantenere l’attuale sistema a turno unico. Poi una volta approvate la modifiche allo Statuto con maggioranza qualificata, si passerà all’esame del Regolamento che definirà tra l’altro i nomi delle 9 Municipalità e, si spera, chiarirà cosa faranno le Giunte dei Municipi rispetto ai Consigli.
Comunque l’ennesimo pasticcio. La parola Municipio, come quella Area Metropolitana, diventerà presto sinonimo di istituzioni vuote, non in grado di decidere e erogare servizi, e pertanto inutili.
Redazione Milano Post
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