Il rimpianto di Vittorio Sgarbi “Il mio progetto per Expo è fallito”

Cultura e spettacolo Milano

Milano 26 Settembre – La Bellezza, la Cultura di una nazione che è Bellezza e Cultura per definizione, che doveva abbracciare e coinvolgere, che doveva esprimere la sua grande anima artistica. Milano e l’Expo, l’Italia e la sua Storia di creatività. Sgarbi dichiara (riferisce Omni Milano) il suo rimpianto per “un’impresa difficile che e’ in larga misura fallita. Volevo fare dei palazzi di Milano dei padiglioni. In parte e’ riuscita in parte no. Non e’ stata un’impresa facile – ha detto presentando il volume ‘Le origini della scultura moderna’ per la mostra su Giovanni e Nicola Pisano in San Gottardo in Corte – compensare la menzogna di Expo, una fiera dei divertimenti che tradisce il suo sogno umanitario. C’e’ una parte di umanita’ che non andra’ mai in Giappone e si fa 5 ore di coda pensando di andarci. Expo e’ una grande promozione per i Paesi stranieri, ma chi viene non ha nessun interesse di vedere l’Italia. Questo e’ un fallimento rispetto a un progetto culturale e politico”.

“L’idea del progetto sostenuto dalla Regione, ha proseguito, era “fare sentire che l’Italia e’ la sua civilta’ artistica” ma a fronte “di 100 milioni di euro spesi per un padiglione di insolente bruttezza per ospitare una sola opera, la Vucciria di Guttuso, io ho avuto a disposizione 1,4 milioni. Avrei voluto che Expo fosse l’esposizione delle meraviglie d’Italia, palazzo per palazzo e chiesa per chiesa. Solo riaprendo i palazzi pubblici di Milano, avremmo mostrato al mondo padiglioni piu’ belli del piu’ bel padiglione di Norman Foster. Quindi, posso dire che il mio progetto e’ fallito. Ho compiuto una parte dell’impresa ma non ho portato a compimento l’opera. Ormai Expo arriva alla conclusione e torno qui oggi per dire che questo e’ il percorso che si poteva fare: abbiamo fatto alcune tappe, come quella al Bagatti Valsecchi, quella a Mantova, quella al Vittoriale. Ho tentato, e’ stato un fallimento, ma e’ stato il tentativo di fare sentire che Expo e’ l’esposizione della bellezza universale che l’Italia ha espresso da secoli. L’Italia e’ l’unica grande esposizione universale e non si puo’ avere il privilegio di avere l’Expo e ignorare di essere l’Italia”

Sgarbi non chiarisce le ragioni del fallimento, ma la sinergia con altre città è spesso mancata, la collaborazione con il Comune è stata praticamente inesistente, la visione unitaria di rappresentare l’Italia non è stata valorizzata. E la sensazione che le iniziative indubbiamente numerose fossero non coordinate e troppo frazionate, ha per così dire disegnato una proposta culturale frammentaria. Sgarbi è un “pazzo” visionario che ama la luce dell’Arte, della Perfezione,  dell’assoluto. Perché la Bellezza è un bene assoluto. Un vero peccato che un’occasione così importante sia stata in parte sprecata.

Ogni giorno il bollettino dei visitatori annuncia numeri importanti, testimonianze di presenza e di divertimento. Speriamo che Sgarbi abbia il torto di credere che anche la finalità umanitaria sia stata tradita.

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