Sanità: esenti da ticket i lombardi con redditi sotto i 18mila euro, da gennaio soglia a 30mila euro

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Milano 1 Ottobre – Il taglio dei ticket sanitari sugli esami specialistici dovrebbe scattare domani ma slitterà di qualche giorno e sarà attivo da lunedì 5 ottobre. Nessun ripensamento, la giunta lombarda vuole semplicemente aspettare che il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni (al momento anche assessore alla sanità) torni da New York, dove è in corso la settimana internazionale dedicata ai cambiamenti climatici. «È giusto che Maroni sia qui – spiega l’assessore lombardo all’Economia Massimo Garavaglia – Si tratta di una manovra importante, la prima misura che riguarda il reddito di cittadinanza».

Più che altro si tratta di una mossa chiave della legislatura. Una mossa su cui Maroni si gioca la faccia: nei mesi scorsi si è speso in promesse assolutamente esplicite ed ha garantito ai lombardi un abbassamento dei ticket. Per arrivare alla loro totale eliminazione entro la fine del suo mandato.

Di fatto, chi ha un reddito al di sotto dei 18mila euro da lunedì non pagherà più il superticket sugli esami. Questa misura, che potenzialmente riguarda 2,5 milioni di cittadini (uno ogni quattro), vale più di 35 milioni di euro. Ma si tratta solo di un primo passo.

Da gennaio infatti l’esenzione dal pagamento verrà estesa anche a chi non supera i 30mila euro di reddito. O almeno, così dovrebbe essere. Per realizzare la «fase B» della manovra taglia-ticket, occorrono infatti dai 10 ai 15 milioni di euro. Le risorse ci sono, a meno che non vengano tagliate dalla legge di stabilità. In quel caso, bisognerà pensare a come gestire le riduzioni. I punti da chiarire comunque restano parecchi. «Va bene eliminare i ticket per chi non arriva a 30mila euro – spiega Garavaglia – ma non è giusto che chi dichiara 30.100 paghi la cifra piena. I parametri dovranno essere i più equi possibili».

Nelle prossime settimane i dirigenti regionali incontreranno i sindacati e valuteranno come procedere: si pensa alla realizzazione di più scaglioni di reddito e di un ticket proporzionato per le varie fasce. In sostanza, chi guadagna meno paga meno, a prescindere dall’esame medico che deve fare. Il piano taglia-ticket avverrebbe di pari passo con l’introduzione del reddito di autonomia (o di cittadinanza) che la Lega vorrebbe tradurre nell’erogazione di voucher per comprare prodotti per i neonati (una sorta di bonus bebè), alimenti, testi scolastici. E in cantiere ci sono anche altre due importanti misure da battezzare.

Intanto è stato prorogato di un mese, e cioè fino al prossimo 31 ottobre, il termine ultimo per autocertificare l’esenzione dal pagamento dal ticket per i malati cronici e chi è colpito da una patologia rara che appartengano ad un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 46mila euro.

Diverse sono le modalità per rinnovare la propria esenzione: all’Asl di appartenenza o tramite il «Portale del cittadino» (www.crs.lombardia. it). A seguito della nuova dichiarazione si otterrà l’assegnazione di un nuovo codice di esenzione: E30 per i cittadini affetti da patologie croniche, E40 per i cittadini affetti da malattie rare. I cittadini già esenti per patologia cronica o malattia rara e, in possesso del tesserino rosa rilasciato dalla Asl, che si trovino in queste condizioni reddituali, devono farsi registrare nell’anagrafe del Sistema Informativo Socio Sanitario (SISS) con il nuovo codice esenzione di riferimento. La nuova registrazione deve essere effettuata anche da coloro che abbiano già effettuato autocertificazione in base al reddito.

Maria Sorbi (Il Giornale)

 

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