Milano 4 Ottobre – Legato con una corda, infilato in una busta di plastica e gettato in una roggia nel Parco Uno di Rozzano. Immerso nel fango e nell’acqua gelida. Il destino di un cane meticcio di circa 10 anni di età sembrava segnato da una tragica fine, decisa con ogni probabilità da un padrone spietato e senza scrupoli. Venerdì sera, i suoi guaiti hanno invece richiamato una donna che passeggiava con il proprio cane e ha chiamato il 112. È stato così che i carabinieri arrivati sul posto hanno salvato lo sfortunato cane, trascinando fuori dall’acqua. Ora sta bene: è malconcio per via della disavventura e per l’età ma non è in pericolo di vita. Il veterinario del canile sanitario di Vignate, dove è stato trasferito, ha accertato che non ha un microchip per il riconoscimento. Impossibile, quindi, risalire al proprietario o alla sua provenienza. Il salvataggio è avvenuto poco dopo le 23 quando la centrale del 112 ha ricevuto la chiamata di una donna che sosteneva di aver sentito i lamenti di un cane provenire dalla roggia di via Perseghetto, all’interno di un parco pubblico. I carabinieri arrivati sul posto si sono trovati in difficoltà: la zona era completamente al buio e la roggia, profonda 2 metri, era per metà coperta da fanghiglia. Il cane non si vedeva nemmeno, ma i suoi guaiti si facevano sempre più flebili. A quel punto i militari hanno deciso di non aspettare l’intervento dei vigili del fuoco, di prassi in questi casi, e si sono calati nel canale d’acqua. Soltanto allora hanno visto il muso del cane sporgere da una busta di plastica nera. L’animale, un meticcio marrone di taglia media, era stato legato in modo da non potersi liberare dal sacco. Tremava ed era sotto choc. I militari lo hanno riportato a riva e liberato. Per proteggerlo dal freddo lo hanno avvolto in una coperta termica in attesa dell’arrivo del veterinario. (Corriere)
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