Expo: tremila coperti di solidarietà per dire “Sono con te”

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Milano 5 Ottobre – Tremila coperti per dare espressione alla solidarietà, per condividere un diritto, per partecipare con il cuore. Ieri ad Expo gli ultimi protagonisti di un pranzo che ha finalmente il colore della generosità, che unisce sorrisi e intenzioni, che apre alla speranza di una sensibilità diffusa. E non poteva non esserci, nel giorno dedicato a San Francesco, nell’esposizione universale che parla di cibo, cibo per tutti, come diritto inviolabile, come dovere di una società consapevole. Perché l’indigenza totale è inammissibile, perché il pianto di chi ha bisogno è silenzioso, ma grida un dramma inumano, perché la coscienza di chi ha tenda la mano. Riporta Omni Milano  “Il messaggio della “Mensa dei popoli” è quello della condivisione, seguendo il motto di Caritas a Expo “Con-dividere per moltiplicare”.

“Abbiamo invitato i poveri a passare una giornata a Expo: persone che forse non avrebbero mai immaginato di poter passare una giornata qui”, ha detto Don Roberto D’Avanzo, direttore di Caritas Ambrosiana, che ha organizzato a Cascina Triulza questa festa di condivisione insieme a Expo, CIR Food e Duomo Viaggi, che ha permesso agli ospiti delle mense dei poveri di Milano e Lombardia di passare il pranzo in un luogo diverso dal solito. Seduti accanto a loro, con un contributo di 10 euro al pranzo, i visitatori di Expo che hanno avuto piacere di unirsi e di condividere coi meno fortunati. Questa operazione, ha detto Davanzo, non sarebbe stata possibile non tanto senza la bravura di Caritas, che ci ha messo i volontari e gli ospiti, ma senza altre realtà che hanno scommesso e investito. Certamente sarebbe stata una perdita per Expo il fatto che non ci fosse stato un evento di questo genere”.
Questi ospiti, 1800, come rappresentanza di tutte le persone seguite a livello lombardo, sono coloro che tra qualche anno ci diranno se le loro condizioni di vita grazie a Expo un po’ sono cambiate. Sarà il test che Expo non sarà stata solo una grande kermesse ma qualcosa che ha lasciato un segno nella nostra società”.

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