L’incisore Federica Galli e la magia dei suoi paesaggi lombardi

Cultura e spettacolo

Milano 7 Ottobre – L’ho incontrata negli anni settanta ed era già un’eccellenza per chi conosce l’incisione, la maestria del segno, la magia del silenzio di certe atmosfere pulite, quasi scolpite come testimonianza di vita. Una persona federica-casasimpatica, aperta, con le idee chiare e lineari, una sicurezza che era consapevolezza, una sensibilità che era anima e cuore. Stava lavorando con attenzione, immersa nel suo immaginario artistico e parlare di disegno e di natura era la sua passione, soprattutto con chi amava il disegno e la natura. Con me il grande acquarellista Eros Kara. E il segno divenne l’espressione della perfezione, l’osservazione e la memoria condizioni essenziali per un’arte che è trasfigurazione, ma anche tecnica, disciplina e fatica. Così parlavano, trovando affinità e complicità. Così ascoltavo con l’incanto del bambino a cui veniva illustrato un mondo nuovo, di assoluta magia.Federica Galli 1

Federica  Galli e il mistero dei suoi alberi, sempre diversi, trine tessute nella nebbia, con la luce che gioca, intrecciati di fragilità, fieri di poesia, vivi di bellezza. Un omaggio e una nostalgia per quel paesaggio lombardo che è memoria di un’infanzia felice, che è tenerezza per quella bambina che era, curiosa e recettiva, attenta e sensibile. Raccontò “Non ci sono alberi uguali, non ci sono foglie uguali, neppure sulla stessa pianta. Ogni albero ha un suo carattere, una sua peculiarità. Le migliaia di pioppi che accompagnano per chilometri e chilometri le sponde del Po e di altri fiumi sembrano identici uno all’altro, invece ognuno di essi, dalla bianca corteccia ai fragili rami, alle foglie pendule, è vivamente diverso”

E ascolti il silenzio, nell’atmosfera rarefatta di un sogno, dove il segno preciso, perfetto, ti indica la vita, nel divenire del tempo che sempre rinasce. Scrisse il Vigorelli “ le incisioni della GALLI CASCINA MULINO VECCHIOGalli sono un’incessante elegia lombarda: anzi, poiché non c’è rimpianto nelle sue immagini, direi, con distinzione montaliana, che il suo è un fluente inno lombardo, come se in lei la memoria di tante vedute di terra lombarda, di colpo, quasi con tacita sfida, divenisse realtà, sulla realtà”

L’archivio delle sue opere, della biblioteca, della collezione di grafica e della sua attività è tutelata dalla fondazione da lei voluta nel suo testamento: Fondazione Federica Galli, con sede a Milano.

 

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