Milano 9 Ottobre – «Non un unico intervento, ma cinque misure integrate che non vogliono solo sostenere il cittadino bisognoso, ma anche accompagnarlo fino all’uscita dallo stato di difficoltà: il pacchetto che abbiamo approvato oggi e che abbiamo definito “Reddito di autonomia” rappresenta la miglior risposta possibile alle richieste di centinaia di migliaia di famiglie lombarde che vivono situazioni economiche molto difficili. Ancora una volta Regione Lombardia arriva dove lo Stato centrale si dimostra lontano o addirittura assente. Vogliamo garantire un aiuto a disabili e anziani non autosufficienti, famiglie in difficoltà, disoccupati, malati, poveri e indigenti». Così Claudio Pedrazzini, presidente di Forza Italia in Regione Lombardia, ha presentato questa mattina a Palazzo Pirelli, affiancato dagli assessori e consiglieri azzurri, i contenuti del pacchetto di misure per il sostegno al reddito, al quale ha partecipato direttamente come componente del gruppo di lavoro istituito sul “Reddito di autonomia”.
«Lo abbiamo chiamato così perché vogliamo assicurare una vita dignitosa e indipendente a chi si ritrova per svariate ragioni in condizioni di necessità. Il nostro non è assistenzialismo. Riteniamo anzi che le misure assistenzialistiche siano controproducenti e possano incidere negativamente sui comportamenti responsabili delle persone. Ecco perché bisogna distinguere tra le varie situazioni di indigenza, a cominciare da quella fra gli inabili, che meritano un trattamento particolare da parte dei soggetti pubblici, e gli abili al lavoro, per i quali occorre pensare specifici programmi di inserimento e reinserimento nel tessuto produttivo e anche all’interno della categoria degli abili al lavoro occorre considerare le persone particolarmente svantaggiate, che vivono una situazione di disagio sociale e per le quali occorre promuovere un intervento “rafforzato” rispetto alle attuali politiche attive per il lavoro. In sostanza – precisa il presidente Pedrazzini -, si tratta di misure temporanee per chi ha bisogni veri e merita. La via lombarda al reddito di autonomia si declina in politiche attive del lavoro, politiche dell’istruzione, della formazione e del diritto allo studio, politiche di inclusione sociale diversamente modulate in base alle diverse gradazioni del bisogno, sostegno degli affitti ed aiuto agli inquilini morosi incolpevoli e, infine, politiche di co-partecipazione alla spesa sanitaria».
«In concreto, abbiamo istituito l’Assegno di autonomia, 400 euro al mese per un anno ad anziani e disabili non autosufficienti e con basso reddito; il Bonus affitti, 800 euro una tantum alle famiglie con un reddito di 9.000 euro; il Progetto di inserimento lavorativo, un voucher di 300 euro per sei mesi ai disoccupati per formazione e ricerca di un’occupazione; il Bonus bebè, un contributo una tantum da 800 a 1.000 euro per ogni figlio, dal secondogenito, alle famiglie con reddito sotto i 30.000 euro; e ancora, l’abolizione totale del superticket per visite ed esami medici per i redditi fino a 18.000 euro. Alcune misure del pacchetto approvato oggi sono già in vigore – conclude Claudio Pedrazzini -, altre verranno attuate attraverso provvedimenti e bandi che saranno assunti nei prossimi giorni. La dote complessiva del “Reddito di autonomia” per gli ultimi tre mesi dell’anno ammonta a 50 milioni di euro, per il 2016 saranno 200 milioni, ma potranno aumentare se finalmente lo Stato, applicando i costi standard nella Legge di Stabilità, riuscirà a garantire maggiori trasferimenti alle Regioni».
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