Maran, l’assessore che non mantiene la parola data

Fabrizio c'è Milano

Milano 9 Ottobre – 27 alberi secolari sono oramai stati abbattuti in Corso Indipendenza e chi li vedeva tutti i giorni sa cosa si prova. Meglio non ripensarci. Oggi però è il caso di parlare dell’Assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran, colui che ha avuto in sorte di governare una cosa molto delicata come i trasporti e l’ambiente di una città come Milano e quindi la persona che deve gestire questo difficile equilibrio

Sapevo che fosse una nullità assoluta, messo a 33 anni con i voti della corrente di Penati a far l’Assessore.

Solo per restare ai titoli ricordiamoci il suo straordinario Bilancio: 3 anni di ritardi sulla M5 e 7 anni, per il momento, sulla M4; abbonamenti ATM aumentati per tutti ma, per sua ammissione, erroneamente raddoppiati agli anziani; piste ciclabili realizzate solo dove non servono e con modalità sbagliate; 3000 posti auto eliminati con la beffarda risposta che i proprietari devono arrangiarsi; strisce blu a pagamento anche nelle più estreme periferie dove gli automobilisti andrebbero pagati per parcheggiare l’auto; il piano Led da 28 milioni di euro fatto male sostituendo le luci vecchie con i led negli stessi punti luce, col risultato di avere Milano più buia; 5 anni di promesse mancate sull’impianto dei rifiuti umidi che Milano raccoglie separatamente ma non può trattare; chiusura di Piazza Castello senza sapere perché e senza sapere cosa farci; 700.000 euro buttati per fare un numero unico dei Taxi gestito, chissà perché dal Comune, che non serve e non funziona.

È sulla costruzione della M4 però che ho scoperto anche la sua totale inaffidabilità.

Ricapitolo: tutti sono d’accordo nel fare la nuova linea del metrò, che correrà da Linate a San Cristoforo. La Giunta Pisapia però approva (per inesperienza o per imperizia?) un pessimo progetto di Impregilo. Dopo 2 anni e mezzo di stasi il Comune scopre (!) nel 2014 che può perdere il finanzianento statale e comincia a correre senza modificare o semplicemente approfondire il progetto. Maran scambia la propaganda (“mettiamo la quarta”) per informazione ai residenti. Vengono espropriate per sbaglio portinerie di palazzi, si vuol mettere dentro il Parco Solari il campo base, si ipotizza di tagliare 753 alberi. Il Consiglio comunale e i Consigli di zona sono di fatto espropriati delle decisioni sui cantieri. Maran ha fretta, dopo 4 anni di ritardi, e ogni proposta di buon senso viene scartata.

Ad esempio i residenti di Corso Indipendenza propongono di salvare molti ippocastani che sono lì dai primi del 900 e il cedro più alto di Italia, spostando una uscita di sicurezza e le baracche di cantiere di 50 metri. Maran Lunedì scorso riceve me e una delegazione e nega questa possibilità. L’Assessore però si impegna a salvare altri 8 alberi davanti ai dirigenti e con tanto di cartina ufficiale. Ieri mattina le motoseghe abbattono anche quegli 8 alberi per far posto al lavaggio pneumatici dei camion!

Pensavo francamente che la parola di un Assessore di Milano davanti ai suoi concittadini avesse ancora un valore. Con Maran si è perso pure quello.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

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