E’ INIZIATA LA BATTAGLIA DI ALEPPO: uno scontro epocale che potrebbe scatenare la terza guerra mondiale. Ecco gli scenari possibili e le forze in campo

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Milano 19 Ottobre – Forze d’elite iraniane, le Brigate  Gerusalemme, pronte ad assaltare Aleppo.

Carri armati russi schierati davanti alla città che “potrebbe” cadere interamente  nelle mani delle truppe anti Assad moderate.. E , sulla scena, anche armi sofisticate , gli anticarro Tow americani, forniti dalla Cia ai ribelli moderati anti Assad , che “potrebbero” fermare i carri russi.

Nelle trincee intorno ad Aleppo, anche i miliziani dell’Isis, pronti a conquistare la città.

Nei cieli, aerei russi, cinesi, americani  e i Tornado  jet inglesi armati di antimissili.

Dal mar Caspio, i missili russi pronti a demolire le trincee, i bunker e  le avanzate dei ribelli  anti Assad ad Aleppo. Anche quelle forze moderate, istruite dagli americani,

Una battaglia, questa,  per la conquista di Aleppo che potrebbe portare ad una svolta nella situazione siriana. Un confronto indiretto  tra russi e americani, un’esplosione incontrollata che “potrebbe” scatenare una terza guerra mondiale. Oppure, il collasso dell’Isis e dei ribelli anti-Assad,  e la fine della guerra.

Russia, Siria, Iran, Cina  stanno iniziando  una gigantesca offensiva per liberare  ciò che resta di Aleppo dalle forze ribelli anti Assas .. il loro successo, cioè l’annientamento dei terroristi Wahabiti dell’Isis e di Al-Qeda, “potrebbe” eliminare  presto  il flusso di Migranti-Clandestini organizzato da Turchia-Arabia Saudita per destabilizzare l’Europa.

Tutti gli occhi degli analisti militari sono  quindi puntati in questi giorni sulla grande battaglia di Aleppo, che potrebbe però  evolversi  anche  in una nuova Stalingrado: in questo caso, con i russi intrappolati con i loro carri armati, fermati dai Tow.

Vediamo lo scenario, quanto mai complesso. Temendo la caduta di Aleppo nelle mani dei ribelli anti-Assad e dello Stato islamico, e temendo di venire oscurati dai raid aerei russi, l’Iran ha inviato in zona l’elite delle sue forze armate a conquistare Aleppo.

Il  generale Suleimani, capo delle brigate Gerusalemme
Il generale Suleimani, capo delle brigate Gerusalemme

Secondo quanto riferisce il Times, le forze speciali iraniani al-Quds (Gerusalemme) dei Pasdaran, guidati dall’ormai leggendario generale Qassem Soleimani, sono pronte ad intervenire.

Migliaia di soldati iraniani sono schierati  a nord-ovest di Aleppo, la seconda città siriana, per preparare la grande offensiva sulla città. Fonti iraniani sottolineano che tra le truppe ci sono soldati addestrati dai russi ad usare sistemi d’arma pesanti. E missili portatili  fabbricati a Mosca. Per la prima volta ad Aleppo si rischia uno scontro indiretto per procura tra Usa e russi e iraniani. Infatti i ribelli moderati hanno fatto progressi contro le truppe di Assad grazie ai missili anti-carro Tow ricevuti – dopo mille indugi – dagli Usa. Questi ora potrebbero essere usati contro blindati o truppe di Mosca e Teheran.Si configura così uno scenario agghiacciante. La battaglia di Aleppo  sarà una blitz krieg o una Stalingrado della guerra di Siria?

Una data, quella  venerdì 16 ottobre 2015, inizio dellìoffensiva, che porrebbe passare alla storia come l’incipit  della Terza Guerra mondiale.

L’offensiva siriana vede impiegati i reparti più efficienti a disposizione di Bashar Al Assad, oltre a circa 2500 Hezbollah libanesi  e 1500  pasdaran dell’Iran. Le truppe di terra sono supportate da un dispositivo aereo predisposto dalla Federazione Russa che impegna quotidianamente per questa offensiva il 70% della capacità aerea presente in Siria, inclusi aerei SU-34 e Droni per ricognizione continua. I russi  tenteranno nei prossimi giorni di eliminare dal cielo i team dei ribelli che impiegano, spesso con successo, i missili anticarro di produzione americana TOW, responsabili della distruzione di decine di veicoli blindati dei governativi negli ultimi 18 mesi.

Eliminare le squadre TOW appare l’obiettivo principale del dispositivo aereo russo.

Neutralizzare le squadre TOW è il primo passo verso una guerra lampo per strappare Aleppo ai ribelli antigovernativi. Tuttavia questa tattica può essere utilizzata solo nelle campagne che circondano la città e non in ambiente urbano dove i team che impiegano i Tow sono quasi invisibili il monitoraggio dal cielo.

La Blitz Krieg, quella di Aleppo potrebbe essere  una battaglia di  poche settimane, se non pochi giorni. Se al contrario i ribelli avranno un flusso costante di armi e attrezzature e verranno riforniti con moderne armi anticarro, e oltre ai Tow, avranno  missili antiaerei portatili (i cosìdetti MANPADS)  per confrontarsi con gli elicotteri russi, Aleppo diventerà la Stalingrado della guerra di Siria.

Nel video che pubblichiamo si assiste proprio a un raid di un elicottero russo in azione alla periferia di Aleppo.

Inoltre sarebbero possibili frizioni, se non veri e propri incidenti, tra la difesa aerea siriana e velivoli che tentassero di rifornire per via aerea i ribelli che difendono Aleppo. Veicoli americani contro aerei russi o cinesi.

Oggi i missili TOW sono la più grande minaccia per l’esercito lealista siriano e simmetricamente sono la più grande risorsa nelle mani dell’esercito ribelle, armato dagli americani.

Un altro fattore  di instabilità  sono i Tornado britannici che operano in Siria e Irak, armati con missili antiaerei.

Aver autorizzato i piloti inglesi ad installare, e a utilizzare “nel caso in cui sia in pericolo l’incolumità fisica dell’equipaggio” i missili antiaerei a corto raggio Sidewinder, indica che la RAF teme di avere incontri imprevisti nei cieli siriani con aeromobili potenzialmente ostili.

mappa dei gasdotti in medioriente
mappa dei gasdotti in medioriente

Quali?

Ma la guerra alle porte di  Aleppo è anche una occasione “fieristica” per l’industria bellica  americana e russa. Dopo la performance spettacolare sui cieli siriani, gli aerei da guerra russi Sukhoj diverranno il prodotto più richiesto nel mercato internazionale delle armi. Con il MiG-29 che fornisce copertura aerea, i Sukhoj, tra cui il massiccio cacciabombardiere Su-34, l’aviogetto a geometria variabile da attacco al suolo Su-24 e il cacciacarri subsonico Su-25, dicono gli esperti, fanno un lavoro fantastico. I missili da crociera lanciati dal mar Caspio , probabilmente i Klub, che pestano i covi dei terroristi, potrebbero vedere un aumento di popolarità.

Stesso obiettivo per gli americani: i missili anticarro Tow stanno godendo di un gigantesco spot.

Un’altra conseguenza  della guerra alle porte di Aleppo è il  destino del mercato nero del petrolio, attuato dall’Isis.  L’Isis vendeva petrolio greggio iracheno e siriano sul mercato nero a 10 dollari al barile. Il prezzo di mercato normale è di circa 47 dollari al barile. L’esportazione di petrolio richiede il trasporto tramite oleodotti verso le coste. Chiaramente, l’Isis, prima dell’intervento russo,  era libero di contrabbandare greggio senza il timore delle incursioni aeree della NATO. Anche se le esportazioni dell’Isis  erano solo un rigagnolo nel torrente di greggio che inonda il mondo, i mercati hanno risposto positivamente alle incursioni aeree russe. Anche un piccolo aumento del prezzo del petrolio si traduce in miliardi di dollari di entrate per la Russia.

Infine,  due notevoli considerazioni geopolitiche vengono  ormai fatte  concordemente da tutti gli analisti. Ci sono voluti solo pochi missili russi per far rinsavire l’Europa. Le cancellerie  europee pensano ormai che l’azione decisiva di Mosca nel neutralizzare l’Isis sia stata una buona idea rispetto alle azioni degli Stati Uniti che hanno creato milioni di rifugiati che entrano prepotentemente nell’Europa occidentale. Germania e Francia già stanno  pensando   di togliere le sanzioni economiche contro la Russia.

Il coinvolgimento della Russia nella guerra in Siria ha cambiato insomma prepotentemente lo scenario mediorientale: uno cambiamento di proporzioni macro-storiche. E’ la prima volta nella storia che la Russia interviene direttamente, e con una forza militare formidabile, in Medio Oriente, a un tiro di schioppo dalla penisola saudita, dove immense riserve di idrocarburi costituiscono la riserva di energia mondiale. Anche al culmine della potenza dell’ex-URSS, nelle guerre nel 1967 e 1973, Mosca era irremovibile a non investirvi militarmente e a sostenere cautamente Egitto e Siria con aiuti e addestramento.

Il grande piano geo-energetico del Qatar del 2010-2011, con il sostegno dell’Arabia Saudita ,per  rovesciare il regime di Assad di Damasco e per creare un “mega-gasdotto” attraverso la Turchia per l’Europa e rovesciare il ruolo dominante della russa  Gazprom, è stato efficacemente neutralizzato dall’intervento militare russo.. Così la Turchia non potrà garantirsi il gas del Qatar in un futuro prossimo o lontano. Infine i rapporti freddi e persino ostili tra Ankara e Israele, Cipro ed Egitto, impediscono alla Turchia d’unire le forze con questi Paesi per sfruttare le ricchezze di gas nel Mediterraneo orientale. Aggiungendo il fatto che la società turca è estremamente polarizzata tra laici e islamisti del partito AKP in decadenza politica, insieme alla rivolta curda, resta poco spazio di manovra ad Ankara. L’intervento russo potrebbe dunque consolidare ulteriormente i legami gasiferi Mosca-Ankara.

La Gasprom russa dunque si prepara a grandi affari.

In questo senso, il quadro cambia nel Medio Oriente con terremoti geo-economici che si faranno presto sentire anche in Europa. La battaglia di Aleppo è ora al centro di questo terremoto.

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