Ma la stangata è solo rimandata…

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Milano 21 Ottobre – In altri tempi la manovra finanziaria approvata dal Governo sarebbe stata perfetta; in realtà, la stangata è dietro l’angolo. Senza l’euro sarebbe stata la scelta più opportuna: taglio delle tasse, una leggera pettinata alle spese per non deprimere l’economia, i cittadini che gioiscono e cominciano a spendere, i consumi che ripartono insieme agli investimenti, il gettito fiscale che sale. Senza la moneta unica sarebbe stato quello che serviva, una svolta rispetto all’assurdo rigore cominciato con Mario Monti.

L’euro però c’è e questo rende la crescita del Paese molto anemica e la sostenibilità del debito appesa ad un filo: lo 0,9% quest’anno e l’1,4% il prossimo sono dinamiche troppo contenute per dare spazio all’ottimismo.

Servirebbe una velocità almeno doppia, quindi la stangata è solo rinviata: arriverà nel 2017 e sarà molto pesante. Il Governo, infatti, ha spostato di un anno le clausole di salvaguardia che nascono come corollario al fiscal compact, vale a dire l’obbligo del pareggio di bilancio che noi abbiamo collocato nel 2018; un architrave per la sopravvivenza dell’euro. Una data molto elastica visto che il primo appuntamento era stato fissato dal Governo Berlusconi per il 2013. Le clausole di salvaguardia di quest’anno valevano 16 miliardi; risorse da ottenere con una bella spremuta di tasse a cominciare dall’Iva che sarebbe salita di due punti sui vari scaglioni. L’obbligo è stato spostato, ma non cancellato: vuol dire che nel 2017 il buco da coprire sarà di 26,2 miliardi e nel 2018 arriverà a 29. Come si vede, una scommessa azzardata e dal successo molto incerto.

Su questo punto, come già annunciato da Renzi, si aprirà il braccio di ferro con Bruxelles: alla fine una soluzione sarà trovata. Il problema, però, non verrà risolto, ma solo spostato, e soprattutto reso enormemente più grande. Solo cominciando a lavorare subito per coprire questa sorta di super-clausola si può sperare di provare a risolverla; eventualità che sembra praticamente impossibile, visto che già quest’anno è stato difficile raccogliere 16 miliardi. Io, come sempre, speriamo che me la cavo.

Blog Ernesto Preatoni

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