Milano 24 Ottobre – Nel tentativo di mostrarsi simpatica, La Repubblica mette in scena un delizioso dialogo tra un Keynesiamo ed un Liberista, entrambi critici sulla Legge di Stabilità. Iniziamo dalle note positive. Per una volta il liberista beve aranciata e non sangue di vergini sacrificate sull’altare del Mercato. Ecco, le note positive finiscono qui. Il dialogo è delirante. E si fonda sul presupposto che il Keynesiamo sia un idiota ed il liberista sia un perfetto demente. Ed entrambi sostengano la medesima, sconclusionata, tesi ovvero che questa manovra dovrebbe fare più debito.
Partiamo con una veloce difesa d’ufficio del Keynesiano. Ho capito che è una scuola che non brilla per rigore logico, ma Santo Cielo, l’espansività o meno di una manovra la valuterete sulla spesa totale no? No. Apparentemente, per qualche ragione sconosciuta a noi mortali, per questo Keynesiano la manovra è espansiva se si fa debito. Eh, ragiona il nostro, se spendo i soldi degli altri mi conviene, dopotutto. Non sono mica soldi nostri. Ma noi ne godiamo i benefici. Questa teoria è demenziale. Intanto non è vero che quei soldi sono degli altri. Quelli sono i soldi dei tuoi figli. Visto che ti chiederanno gli interessi. In secondo luogo, Keynes proponeva più spesa per stimolare la domanda. Non più debito. Quello è un effetto indesiderato che i Keynesiani sopportano. Ma non lo elogiano di certo. E’ come dire che sì, con la dieta si perde anche peso. Ma soprattutto si fa la fame! E se non hai fame, ma una fame nera, non stai facendo bene la dieta! Il che è ovviamente ridicolo, ma in perfetta linea con quel che l’articolista pensa.
Poi si passa al liberista. Il liberista è direttamente un alieno. Il Keynesiano un minimo di somiglianza con un pensatore di quell’area ce l’ha. Poca, ma c’è. Il liberista… Il liberista si lamenta perchè lo Stato ha tagliato troppo la spesa. Ma stiamo scherzando? Certo, le tasse non sono state tagliate abbastanza, ma se serve a ridurre la presenza dello Stato nel mercato il liberista gioisce comunque. Semmai se la prenderà perchè siamo ancora in deficit. Ovviamente non lo fa, si rifugia in un manicomiale: massì, tanto valeva continuassero a pagare. Che poi, mai sentito un liberista lamentarsi che la manovra non sia “espansiva”. Ma espansiva de che? L’unica cosa che si espande con le manovre in deficit è lo Stato che tocca anche le generazioni future. Abbiamo quindi un Leviatano che non si accontenta più di dominare in ogni aspetto le nostre vite presenti. Ora vuole pesare e condizionare anche il nostro futuro. In sostanza di liberista questo tizio non ha nulla, se non il sacrosanto lamentarsi dello scarso taglio delle tasse. In assoluto. Non in relazione ad un altro ridicolo taglio, quello della spesa.
Più in generale il giornale di Barbapapà ancora una volta dimostra di non sapere nulla di economia. Il che non sarebbe grave. Se non fosse il quotidiano Italiano più letto su internet. E se chi lo legge poi non votasse. E se votando poi non spendesse anche i miei soldi…
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,