Milano 28 Ottobre – Noi votiamo e il nostro voto non conta niente, noi ci rimbocchiamo le maniche per provare ad acciuffare questa benedetta ripresa, ma i nostri sforzi sono vani perché un bel giorno un’organizzazione internazionale della cui esistenza ci eravamo dimenticati scavalca governi e popoli e decide che un intero settore economico non ha più diritto di esistere, e pazienza per i posti di lavoro e il Pil.
L’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, ha dichiarato che i salumi sono cancerogeni e probabilmente anche la carne rossa, gettando nel panico milioni di lavoratori, imprenditori, commercianti e consumatori.
La prima cosa che salta agli occhi, leggendo l’apocalittico rapporto appena diffuso, è che vengono considerate rosse anche le carni di maiale, di agnello e di vitello, notoriamente bianche. I burocrati di Ginevra sono pertanto, oltre che terroristici, daltonici. Se gli studi epidemiologici sono stati condotti con simile pressappochismo, auguri. Ma intanto l’allarme, quello sì, è rosso. L’Oms fa parte dell’Onu, il più grande ente inutile esistente al mondo. Sarebbe bello vedere i caschi blu riportare l’ordine in Siria, per dire, ma siccome i tagliagole maomettani sono molto più feroci degli affettasalami cattolici ecco che ci si scaglia contro i salumifici.
Oggi, con l’ossessione alimentare che dilaga, affermare che un cibo è cancerogeno significa condannarlo a morte. Quelli dell’Oms non si sono preoccupati di ascoltare i testimoni a favore della carne sbattuta sotto processo, che sono tanti e scientificamente agguerriti, come ad esempio Gary Taubes, vincitore del «The Best of the Best American Science Writing», secondo cui «sostituire i carboidrati della dieta con un uguale quantità di lardo riduce il rischio di avere un attacco cardiaco». Avete letto bene, secondo alcuni studiosi il problema numero uno della salute pubblica è l’amido, ossia il pane, la pasta, la pizza, precisamente i cardini della dieta mediterranea che, secondo altri scienziati, è invece la panacea di tutti i mali. Ma perché non provano a mettersi d’accordo, prima di uscirsene con notizie tanto dubbie quanto devastanti?
Forse fra carne e pasta il fattore più cancerogeno è proprio l’Oms, il cui rapporto rischia di far perdere tra Parma e San Daniele, tra Bologna e Felino (limitandosi all’Italia) migliaia di posti di lavoro, e il nesso fra cancro e stress di licenziamento è stato verificato già qualche anno fa dai ricercatori della Ohio State University.
Camillo Langone (Il Giornale)
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