Milano 28 Ottobre – Nelle infinite discussioni propedeutiche alla finanziaria (ovvero tutta l’aria fritta che commentiamo inevitabilmente) si è parlato dell’apertura di 20 mila sale da gioco, con il chiaro obiettivo di far cassa. Qui dovrebbe partire il peana contro la ludopatia. Temo resterete delusi. Vietare il gioco perché una percentuale fisiologica della popolazione ha una predisposizione morbosa all’azzardo sarebbe come vietare il sesso perché una percentuale della popolazione è incline a diventarne dipendente. Le malattie vanno curate, certamente, ma non si può colpire l’intera popolazione per aumentare il benessere di qualcuno. In ogni caso, non è questo il punto. Il punto è capire quanto lo Stato sia corrotto nel midollo. Intanto, su 100 euro giocati alle slot, quanti ne vanno in tasca all’esercente ed al concessionario (prima delle tasse)? 6,3, ciascuno, al massimo. Lo ripeto, 6,3 massimo. PRIMA delle tasse. Dopo lo Stato vuole il suo pizzo di un altro 40%. Quindi netti circa 3,5 euro. Ogni cento. Ve lo ripeto. Il concessionario, quel coso curioso che dovrebbe sotto forma di multa (elevata da non si sa chi, ma con un discreto problema di matematica) 98 miliardi, calcolati con il ben noto metodo dell’uno a occhio, su 100 euro giocati ne porta a casa sugosi 3,5. Il vero biscazziere, il banco che non perde mai è lo Stato, che ne incassa circa 17. Quattro volte tanti. Quindi, fatemi il piacere, non venitemi a dire che la ludopatia ha dei costi sociali, semmai genera un introito allo Stato. certo, qui si genera un problema morale non da poco. dicono i moralisti. Lo Stato non può vendere morte. A questi di solito rispondo che forse non hanno mai fatto attenzione alla scritta “Monopolio dello Stato” sulle sigarette. E quelle uccidono.
In definitiva, lo Stato è per vocazione il miglior amico dei vostri vizi ed il peggior nemico delle vostre virtù. Non ci credete? Se la multa è una tassa sul vizio, la tassa è una multa alla virtù. E di cosa stiamo morendo in Italia? Più che di multe direi di tasse. Lo Stato adora sanzionarvi quando producete. Quando risparmiate. Quando fate girare l’economia. Mentre è munifico quando siete drogati, sbandati, senza casa. Profughi. Disoccupati organizzati. Soprattutto se non siete Italiani e siete ben inseriti nel sistema. Anzi, a condizione che vi siate venduti al sistema. Lo Stato vi vuole ubbidienti, sottomessi e festanti quando passa. Vi vuole felici di sapere che potrebbe mettersi a vendere droga, tipo l’hashish. Vi vuole felici che a breve le prostitute saranno controllate da lui. Vi vuole gaudenti quando scoprite che ogni 100 euro che vi giocate alle slot 17 li prende lui. Insomma vuole che siate orgogliosi del vostro Stato ladro, estorsore, biscazziere, spacciatore e prossimamente anche puttaniere.
Quando finalmente lo Stato avrà il controllo dei vostri vizi partirà, sul serio, la guerra alla mafia. Perchè ormai lo Stato-Cosca non potrà più permettersi rivali sul territorio. Non siete felici? Se lo siete, mi raccomando, non evadete. Lo Stato non vi vuole mandare a casa brutta gente a riscuotere. A meno che non lo obblighiate voi, ovviamente.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,