Milano 31 Ottobre – Il lavoro subliminale e le grandi manovre di Renzi per spingere un candidato a lui gradito a Milano, sono iniziate. Ed è palese dalle dichiarazioni che si rincorrono nelle ultime ore che esiste solo Sala e sempre Sala. Le primarie, qualora ci fossero, saranno le solite primarie taroccate. Majorino può mettere il cuore in pace. Sull’onda del successo dell’Expo, Sala nell’immaginario collettivo, rappresenta la carta vincente, dimenticando chi l’ha voluto all’Expo e sorvolando il fatto che non ha un pregresso da dem. E Sala fa il ritroso, giocherella con le parole, non nega di essere interessato, procrastina la data per una decisione, ma si inchina con ammirazione a un Pisapia diventato straordinario. E le lodi si sprecano, con un tacito ammiccamento ricco di promesse “ L’opera del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, è stata un’opera veramente straordinaria e ha contribuito a definire Milano, come ha fatto il presidente dell’Anac Raffaele Cantone, la “capitale morale”.
Sull’eccezionalità dell’opera di Pisapia molti possono dissentire, ma occorre constatare che non c’è nessuno più bravo di Pisapia nell’opera di accreditarsi meriti non suoi. Per inciso dove sta la progettualità di Pisapia ? Che cosa lascia in eredità ? Quali le iniziative degne di nota? Ricordo soltanto il registro delle coppie gay: inutili, illegali e anche stupidamente illusorie. Quindi Renzi, si sussurra, vuole Sala, alla faccia di un partito demotivato e litigioso che a Milano ha perso credibilità. E occorre ricordare, comunque, che qualsiasi coniglio i Dem peschino nel cappello delle meraviglie, l’ideologia che ha distrutto Milano, non cambia.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano