Milano 1 Novembre – Intestava i documenti a un’inesistente «Questura di Busto Arsizio». Cosa che ha messo in allarme gli agenti della polizia che – dopo mesi di indagini – sono riusciti a individuare e scoprire una vera e propria centrale per la contraffazione e a denunciare un falsario seriale. Tutto è partito da un documento marcatamente falso presentato alcuni mesi fa da un cittadino egiziano all’ufficio immigrazione del commissariato. Lo straniero voleva depositare la documentazione per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno. Peccato che sulla dichiarazione di ospitalità fosse impresso il timbro del commissariato, molto simile a quello autentico, tranne che per un piccolo ma non indifferente particolare: era intestato a un’inesistente «Questura di Busto Arsizio».
Gli agenti del commissariato si sono così recati all’indirizzo di Busto, dove l’egiziano sarebbe stato ospitato, verificando che il suo anfitrione milanese era sconosciuto e che la stessa casa era disabitata da tempo. Il resto della documentazione attestava un rapporto di lavoro domestico tra l’egiziano e un secondo italiano che risultava fasulla. Così sono partite le indagini per risalire all’identità del falsario, individuato in un 58enne italiano residente a Milano, e già noto alla polizia per precedenti specifici. Così gli uomini del commissariato, con un decreto della Procura di Busto Arsizio, si sono presentati alla porta dell’indagato.
Durante la perquisizione, gli agenti, oltre ad avere la conferma che l’uomo fosse l’autore del falso documento utilizzato dallo straniero, hanno sequestrato un migliaio di documenti tra i quali passaporti di stranieri, dichiarazioni di ospitalità e attestati di assunzione sempre relativi a cittadini extracomunitari. Tutti riportanti i timbri degli Sportelli unici per l’immigrazione delle prefetture di Milano, Verona, Novara, Ferrara, Bari, Palermo e Messina, timbri di ditte, datari e altro materiale per il confezionamento dei falsi. Documenti destinati a consentire agli stranieri, dietro pagamento, di richiedere il rinnovo o il rilascio di permessi di soggiorno pur non avendone i requisiti. Il 58enne è ora indagato per falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. (Il Giorno)
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