Dopo 6 mesi cala il sipario su Expo Milano 2015. Mattarella “Sfida vinta dall’Italia unita”

Milano

Milano 1 Novembre – Dopo sei mesi, l’Esposizione universale di Milano ha chiuso i battenti forte di un successo che conta oltre 21,5 milioni di visitatori, centinaia di capi di Stato, ministri, reali, vip e personalità da tutto il mondo che hanno visitato il sito alle porte di Milano.

MATTARELLA – “La giornata di oggi non è un addio ma un passaggio. E’ l’inizio di un nuovo impegno civico” ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla cerimonia di chiusura. “È per me un onore, oltre che una grande soddisfazione, concludere dopo un cammino così proficuo l’Esposizione universale 2015, che Milano e l’Italia hanno progettato, realizzato e offerto al mondo intero come un ponte verso il futuro. Un futuro che vogliamo migliore per l’umanità e per la nostra Madre terra”. “L’Esposizione – ha rimarcato – ci lascia una importante eredità, frutto del confronto che è riuscita a promuovere e delle speranze che ha messo in campo”.

“Nutrire il pianeta senza escludere nessuno è possibile. Eliminare la fame e la sete dalla faccia della terra è possibile, e rappresenta un elemento indispensabile per la costruzione della pace” ha scandito il presidente della Repubblica, sottolineando la necessità di “un grande cambiamento culturale, che deve procedere di pari passo a programmi lungimiranti, non ipotecati da politiche del giorno per giorno”.

“La sfida” di Expo “non è stata vinta da qualcuno contro qualcun altro – ha poi detto Mattarella – E’ stata vinta da un’Italia che, quando si unisce in un impegno comune, evitando che le naturali diversità producano eccessi di antagonismo, sa esprimere grandi doti e mostrare al mondo le sue originali qualità”.

“C’è una grande domanda di Italia. Di bellezza italiana, di cultura italiana, di gusto italiano. E’ bene impegnarsi – è stato l’appello del capo dello Stato – per appagare questa attesa che si rinnova, affinando sempre più le nostre vocazioni, a partire da quella europea. L’Expo ci ha dato una prova ulteriore di quanto grandi siano le cose che ci uniscono, superiori a quelle che legittimamente ci separano”.

“Il nostro dibattito pubblico, per essere maturo e riconquistare credibilità e fiducia, non può oscurare le sinergie e i terreni di convergenza, pena un generale impoverimento. L’Italia vince se è consapevole del valore della sua unità, se è capace di sanare le fratture anziché approfondirle” ha scandito il presidente della Repubblica.

L’Esposizione universale “per il nostro Paese è stata una grande opportunità, sin dal giorno in cui la candidatura italiana è stata concepita. Possiamo dire serenamente che la sfida, rivolta prima di tutto a noi stessi, è stata vinta. Grazie Commissario Sala per il suo lavoro” ha detto ancora Mattarella che ha voluto ringraziare anche “i governi che si sono succeduti dalla presentazione della candidatura per l’Expo 2015, ai sindaci, ai presidenti di Regione, al comitato organizzatore, a tutti coloro che hanno lavorato alla riuscita dell’Esposizione, ad iniziare dalle migliaia di volontari”.

Mattarella ha anche lanciato un appello per il sito di Expo: “Mentre già si guarda alla prossima Esposizione di Dubai del 2020, alla quale rivolgo ogni augurio di un esito positivo, una nuova prova comincia per noi domani. Riguarda l’utilizzo di quest’area, il sito di Expo. Confido in una scelta saggia, che andrà a beneficio di Milano, della Lombardia e dell’intero Paese”.

“L’Albero della Vita, dopo essere stato il suo punto principale di attrazione, al centro dell’attenzione dell’area espositiva, rappresenta simbolicamente la sua eredità” ha evidenziato Mattarella, nel suo intervento conclusivo. “L’immagine di questo albero, con le radici ben piantate nella terra, i rami rivolti verso l’alto, la sua struttura carica di tecnologia ed espressione di molteplici conoscenze, è ormai divenuta familiare” ha osservato, esprimendo l’augurio che “rimanga come testimonianza della rete di intelligenze e di solidarietà che Milano ha messo in campo nell’arco di questi sei mesi”.

“Mi auguro soprattutto che resti il suo valore e il suo significato: il diritto alla vita richiede oggi coerenze e connessioni che fino a ieri si era portati a trascurare” ha tenuto a sottolineare il capo dello Stato. “Il diritto al cibo e all’acqua sono strettamente legati all’idea di pace, alla giustizia sociale, al progresso scientifico, all’affermazione della legalità, alla cultura dell’ambiente, alla tutela delle biodiversità. Ci vuole un albero molto grande per unire tutto questo. E’ il segno – ha concluso – che oggi l’Italia intende offrire al mondo”.

MARTINA – “Il nostro impegno continua” ha assicurato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, nel suo discorso alla cerimonia di chiusura di Expo Milano 2015. “L’anima di Expo, garantire cibo sano, sicuro e sufficiente al mondo intero e raggiungere l’obiettivo Fame zero al 2030 parte da qui, con la Carta di Milano, e ci dovrà vedere protagonisti ancora ogni giorno” ha rimarcato. “Già nei prossimi giorni – ha spiegato – il governo, qui a Milano insieme a Comune e Regione, presenterà le sue idee per il futuro di quest’area divenuta ormai un simbolo del paese”. “Guai a fermarsi” ha chiosato il ministro, ricordando che “Expo è stato il tempo della semina, ma da domani dobbiamo prepararci al tempo del raccolto”.

SALA – A ottobre a Expo 2015 sono passati circa 5 milioni di visitatori e sono stati poco più di 21,5 mln i titoli di ingresso staccati in tutto per entrare a visitare l’Esposizione universale. Ad annunciarlo è stato il commissario di Expo, Giuseppe Sala, durante la cerimonia di chiusura. “I numeri non dicono molto, ma ci dicono che abbiamo lavorato bene – ha evidenziato – Abbiamo stupito il mondo con l’organizzazione, la disponibilità, la creatività ma soprattutto con la grande prova di civiltà. E questa può essere la vera eredità di Expo per il futuro del Paese”. “Questa – ha rimarcato – è stata l’Expo della gente, del suo popolo. Se Expo 2015 passerà alla storia del nostro Paese molto si deve al civismo di chi l’ha visitato”.

Alla fine Sala si è emozionato. “Mi è scappata una lacrima, non pensavo. Sono molto, molto emozionato”, ha confidato ai cronisti al termine della cerimonia. Intanto però su Twitter impazzano le critiche per aver parlato di razzedurante il suo intervento. “Ringrazio anche i cento detenuti” che hanno lavorato a Expo, ha detto, “di tutte le etnie, le razze, le culture, le religioni. Ho presente i loro volti a uno a uno”.

BRACCO – “Leggere che le esportazioni dell’agroalimentare italiano sono in netta crescita, che secondo l’Istat la fiducia è ai massimi da 13 anni, che Bei parla di sorpresa Italia, che Fondo monetario internazionale e Bankitalia certificano chel’Italia è tornata a crescere, è di grande soddisfazione per tutti gli italiani – ha evidenziato Diana Bracco, commissario di Padiglione Italia e presidente della società Expo – Certo, è un merito del Governo e delle sue riforme a cui però l’Expo ha senz’altro dato una mano”.

“L’Esposizione si è rivelata un vero driver di sviluppo” ha aggiunto Bracco che si è commossa durante il suo intervento alla cerimonia di chiusura di Expo 2015. “L’Albero della Vita – ha detto trattenendo a fatica l’emozione – è diventato un simbolo che ha incantato ed emozionato milioni di visitatori di tutto il mondo”. Bracco ha poi assicurato: “Insieme ad Emma Bonino e Marta Dassù lavoreremo insieme affinché anche nelle prossime Expo le donne siano protagoniste”.

MARONI – Expo è stata “un successo pieno ogni oltre aspettativa” ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, durante la cerimonia di chiusura dell’Esposizione universale. “Oggi c’è euforia, orgoglio e soddisfazione per aver vinto questa sfida. Ci siamo riusciti tutti insieme: Milano, la Lombardia e l’Italia intera ce l’hanno fatta. In questi sei mesi abbiamo dimostrato di saper pensare in grande, di saper dare forma concreta alle nostre idee in un progetto il cui valore resterà nel tempo” ha aggiunto. “Possiamo dire che Expo 2015 ha nutrito il futuro: abbiamo fatto leva sulle nostre tante eccellenze, sulla nostra grande voglia di rimboccarci le maniche per dare lustro al nostro Paese, sulla capacità tutta lombarda di saper fare squadra davanti alle sfide più difficili. Il risultato è un successo pieno e – ha concluso il governatore – oltre ogni aspettativa”.

PISAPIA – “C’è malinconia oggi ma anche la gioia e la soddisfazione di chi sa di aver fatto bene” ha detto nel suo intervento il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. “Milano non si ferma, quanto fatto non andrà perduto”, ha aggiunto, perché si tratta di “una sferzata di energia per nuovi traguardi. Oggi tutti insieme salutiamo Expo e Milano saluta il mondo con l’orgoglio di aver dimostrato di cosa è capace l’Italia quando fa squadra”.

La cerimonia si è conclusa con un coro di voci bianche a intonare ‘Volare’, fuochi d’artificio e mega palloni. Dopo lo spettacolo pirotecnico durato alcuni minuti lo speaker di Expo ha salutato il pubblico dicendo: “Signore e signori, la cerimonia di chiusura di Expo 2015 è ufficiosamente conclusa ma l’eredità di Expo resterà per sempre nei cuori di ognuno di noi”.

(Adnkronos)

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