Boom della videosorveglianza: record di furti a Milano, più di 50 al giorno

Cronaca

Milano 5 Novembre – Se sono i furti in abitazione quelli che creano tra i cittadini il maggiore allarme e accrescono la sensazione di insicurezza, è invece il business criminale specializzato nell’attacco alle opere d’arte ad essere il terzo per giro d’affari tra le attività criminali. Gli strumenti e le tecnologie per aumentare la sicurezza delle nostre case e la protezione del nostro grande patrimonio artistico – due aspetti che a volte coincidono – sono i protagonisti di Sicurezza 2015, rassegna internazionale del settore in corso alla Fiera di Milano. Secondo gli ultimi dati del Censis, in Italia i furti in abitazione commessi nell’ultimo anno sono 689 al giorno: 29 ogni ora, uno ogni due minuti. Oltre il 20% dei furti denunciati è avvenuto in tre province: Milano (19.214 reati, oltre 50 al giorno), Torino (16.207) e Roma (15.779). Tra le grandi città, l’aumento maggiore si è registrato a Milano (+229,2% nel periodo 2004-2013).

E aumenta di conseguenza il numero di famiglie che si affidano alla tecnologia che sta rendendo sempre più semplici, intelligenti e facili da usare, “smart” i sistemi di sicurezza dedicati alla protezione delle case. Si tratta di sistemi senza fili che controllano porte e finestre, dei videocitofoni intelligenti, fino alle telecamere dal design gradevole facili da usare, a sistemi di allarme che comunicano con noi attraverso le App. Più complessa è invece la protezione del patrimonio artistico italiano, contro i furti certamente, ma anche dagli atti vandalici e dal semplice scorrere del tempo. Secondo i dati del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Artistico, dal 1970 ad oggi sono stati trafugati 438.729 oggetti d’arte, di cui circa un terzo, 134.614, recuperati grazie all’intervento degli investigatori dell’Arma. Un vero e proprio attacco che si spiega col fatto che il business criminale sui beni culturali in Italia ha un giro d’affari stimato di 150 milioni di euro all’anno. Anche in questa lotta al crimine la tecnologia ha comunque un ruolo chiave. Si richiedono soluzioni discrete ma efficaci, in grado di integrarsi in ambienti storici per proteggere opere d’arte nel modo più efficace: la videosorveglianza, i sistemi antifurto quindi, ma anche il controllo degli accessi, attraverso tornelli e porte elettroniche, aiutano a prevenire i rischi. Una funzione resa più efficace da software sempre più avanzati, in grado di individuare movimenti sospetti in luoghi affollati grazie a sofisticati calcoli matematici. Fino all’estrema barriera, i nebbiogeni, in grado di creare una fitta nebbia intorno all’intruso, innocua ma utile per impedirgli di guardarsi intorno e dunque di portare a termine il furto o la manomissione. Sempre di più, inoltre, queste ed altre soluzioni, sono gestibili da remoto, consentendo agli addetti alla sicurezza di monitorare su un semplice telefonino anche l’eventuale sovraffollamento in aree di passaggio in un edificio.(Corriere)

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