Milano 5 Novembre – Mario Mantovani, l’ex vicepresidente della Regione Lombardia arrestato lo scorso 13 ottobre per concussione, corruzione e turbativa d’asta, rimane in carcere. Lo ha confermato ieri, 4 novembre, il suo difensore, l’avvocato Roberto Lassini, spiegando che il tribunale del riesame ha rigettato l’istanza di scarcerazione presentata giorni fa. Il legale aveva depositato ai giudici 3 memorie difensive per ribattere “alla gravità indiziaria” contestata dagli inquirenti. Venerdì 30 ottobre questa era stata la difesa di Mantovani davanti al giudice: «Ho rispettato, amato e onorato il mio Paese ed oggi sono alla cella 117, terzo raggio, del carcere milanese di San Vittore con degli ergastolani». Pubblichiamo il testo dell’intervento all’udienza del Tribunale del Riesame. (LINKIESTA)
“Signor presidente,
l’immagine che emerge dalle 500 pagine della richiesta cautelare del Pubblico Ministero circa le accuse che mi vengono rivolte non è la mia, non sono io quella persona.
Non è la mia cultura!
A 5 anni ero già nei campi con mio papà e guidavo il cavallo, mentre a mano si caricava il fieno nel carretto.
Sono i sani principi contadini del lavoro, del sacrificio e del rispetto con i quali sono stato educato.
Ho insegnato per 24 anni e nelle estati organizzavo vacanze per studenti, producendo così occasioni di lavoro estivo per migliaia e migliaia di giovani (educatori, animatori, bagnini, cuochi, inservienti vari), i quali in tal modo si pagavano gli studi.
Ho fondato attività sociali di assistenza e solidarietà che ancora oggi operano, offrendo lavoro ad oltre mille famiglie.
Mi riconducono realtà aziendali e cioè le cooperative sociali ONLUS che ho fondato nel passato, delle quali non mi occupo più da tempo e in riferimento alle quali non ricopro sempre da tempo alcuna carica e nessun ruolo.
Ne sono comunque sia di certo orgoglioso.
Non so cosa siano le tangenti, i conti all’estero, le sovrafatturazioni, i pagamenti in nero.
Tanto meno so cosa sia la costrizione, la corruzione o altro.
Ho amministrato circa 40 miliardi in 30 mesi di Vice Presidente e Assessore alla salute in Lombardia e mai ho anche solo incontrato imprenditori, promotori di progetti sanitari, agenti di case farmaceutiche o attrezzature sanitarie.
Ho incontrato invece i Presidenti delle associazioni di volontariato per il trasporto dei malati, ma da lì a passare alla turbativa d’asta ne corre!
Solo un pagliaccio come Crozza può dire pensando di fare umorismo “Mantovani ha fatto la grana con i nefropatici”!
Naturalmente sarà querelato.
Ho rispettato, amato e onorato il mio Paese ed oggi sono alla cella 117, terzo raggio, del carcere milanese di San Vittore con degli ergastolani.
Ho la sola consolazione dei miei cari e delle migliaia di lettere e messaggi anche di persone a me sconosciute che mi inducono a sperare.
La ringrazio signor Presidente per l’attenzione che mi ha prestato.”
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