Milano 7 Novembre – Si dice contrasto alla povertà, si legge spot pubblicitario per la sinistra.Giovedì sera con grande enfasi il Consiglio di Zona 6 ha deliberato di mettere a disposizione della collettività meno abbiente 18 mila euro per l’acquisto di 90 quintali di riso da distribuire alle famiglie bisognose in pacchi da uno o cinque Kg.
Si potrebbe dire che l’idea è gentile, che il riso fa sempre bene, se non fosse palese la strizzatina d’occhio agli agricoltori del Parco Sud che producono prevalentemente riso e che ovviamente sono elettori potenziali.
Perché solo riso? Per la distribuzione si è pensato di promuovere un bando pubblico per individuare le associazioni che praticamente operino in zona. Ma non vorremmo veder vincere le solite che sono politicamente vicine alla sinistra, come spesso accade.
Sicuramente, comunque, i sacchetti saranno marchiati dal consiglio di zona 6, perché si sappia la provenienza, perché si attribuisca il merito ad una parte politica e solo a quella. Non credo sia né elegante né disinteressato marchiare del riso. La carità dovrebbe essere anonima e neutrale.
Infatti, sentite alcune famiglie, il giudizio è unanime “E’ già umiliante prendere un pacco a fine mese in parrocchia…e questa proposta non solo non cambia la condizione che viviamo, ma ci obbliga a spiegare ai figli come mai su una grossa confezione di riso c’è il logo del consiglio di zona 6 ecc…ecc…La mia dignità di genitore ancora una volta calpestata a favore di chi specula sulla nostra condizione di vita. E poi il riso è sempre presente nel pacco che ci viene dato dalla parrocchia. Se non sarò costretta rinuncerò a questa umiliante carità.”
Giovanni Esposito (Consigliere F.I. Zona 6)
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