Nel suk africano di Piazzale Cuoco dove si vendono i permessi di soggiorno

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Inchiesta di Claudio Bernieri

Musiche di Luciano d’Addetta

Milano 7 Novembre – Dopo i mercati di Marrakesh e Adis Abeba, il suk di piazzale Cuoco a Milano è la più grande esposizione di bancarelle del terzo mondo. E’ la Expo dei disperati e grazie alla compiacenza della giunta Pisapia, ogni rom  che bazzica  discariche o supermercati, cassonetti dell’immondizia, riciclerie e pattumiere  può vendere la sua mercanzia. Basta pagare 60 euro a Donna Assunta e si ha diritto a uno stand.cuoco2

Alcuni guaglioni controllano che tutto  nell’outlet si svolga nella massima legalità.

Lo scontrino è ovviamente uno sconosciuto al suk di piazzale Cuoco.

Ma la polizia locale, anestetizzata dall’assessore Granelli e dall’assessore al commercio D’Alfonso, non interviene  e si limita a regolarizzare i parcheggi e il traffico all’esterno, dimentica delle leggi italiane. Le volanti rosse dei centri sociali altrimenti interverrebbero per “calmierare” le multe.

Succede ogni domenica sul cavalcavia che porta dal quartiere Corvetto a piazzale Cuoco.

Qui, nel suk  dei disperati, tra baracche, stand fatiscenti, fumi di salamelle e un onnipresente “yalla yalla”, in questo  foto 1capolavoro edilizio  nell’era  meticcia di Majorino, confluiscono tutte le etnie che arrivano coi gommoni–express in Italia: nella bacheca esposta sul cavalcavia, si possono trovare offerte di lavoro, condivisioni letti, mutui casa, o entrare  a gamba tesa nelle liste delle case popolari e acquistare permessi di soggiorno e certificati di tutti i generi. Una agenzia rumena specializzata offre la consulenza.

E nel suk?

Si vende frutta e verdura, scarpe, maglieria firmata, elettronica, compressori. C’è un reparto di ferramenta e uno di edilizia. Fuori dall’outlet prospera una stazione pullman con la Romania e un commercio di biciclette di dubbia provenienza. Ma le piste ciclabili dovranno essere alfine utilizzate  anche dai disperati, o no?

Una bella bici da trekking qui costa pochissimo.

Coiffeurs della Bielorussia offrono un taglio di capelli e permanente a 5 euro. Hostess maghrebine a mezzogiorno vendono panini, bibite e minestra di fagioli agli standisti.cuoco1

Due bar interni aperti da chef dell’est preparano senza interruzioni menu a la carte: spiedini, piattini sfiziosi con cipolle fritte, frittelle, polli arrosto,  e salamelle da far invidia ai festival dell’Unità.

Buon appetito a tutti. Qualche neo, che un accorto redattore del Gambero rosso potrebbe evidenziare. Cipolle non freschissime, e un unico  servizio igienico  funzionante per migliaia di  persone.

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