Milano 9 Novembre – Forse non è ancora un Centodestra vincente come auspica Berlusconi, ma c’è. Per fare opposizione, per iniziare un cammino comune, per guadagnare il troppo tempo perduto. L’impatto dei tre leader sul palco parla di una volontà rinnovata, di buon senso, di strategie che fanno ben sperare. Con un patto nuovo perché la politica ha ritmi da cogliere con velocità, perché l’urgenza di contrastare Renzi per il bene della democrazia è immediata, perché le elezioni amministrative esigono un fronte comune. E unità sia. Ancora. Pur con qualche distinguo di sensibilità e di approccio. La gente voleva vedere l’immagine plastica di questa volontà unitaria e l’immagine c’è stata. E se a molti è sembrato che la presenza di Berlusconi fosse un passo indietro, un modo implicito di abdicare ad una leadership consolidata del Centrodestra, non è così. E’ stata la capacità di intuire ancora una volta che da un’occasione pubblica si doveva partire per dimostrare che l’unità fa la forza, che il senso del bene comune deve prevalere. Salvini può dirsi giustamente orgoglioso, quasi emozionato, ribadendo che qui, a Bologna, c’è la gente migliore, la gente che lavora, la gente generosa. Per rilanciare il federalismo, la politica delle regioni e dei Comuni, l’attenzione per il territorio e gli italiani. E Berlusconi riannoda un progetto liberale di meno tasse, meno stato, meno Europa per dare più aiuti ai bisognosi e ai pensionati, più garanzie e giustizia, più sicurezza. Con uno sguardo affettuoso iniziale agli alleati di tante battaglie: Bossi, Maroni. L’apertura di Giorgia Meloni è combattiva, vibrante, appassionata contro il “mondo ipocrita” di Renzi, “ridicolo..con un governo di marionette messe lì da Frau Merkel…”. E difende la famiglia, i valori tradizionali, le necessità di assistere i meno fortunati.
Ma gli Antagonisti dei Collettivi e centri sociali di Crash, Cua, Xm24 e Social Lo hanno creato disordini e tafferugli, hanno fronteggiato polizia e carabinieri, hanno incendiato le rotaie dei treni, hanno messo in campo rabbia e ideologia per impedire lo svolgimento della manifestazione. Al grido “Fascisti carogne, tornate nelle fogne”. Un grido evocativo di un periodo di piombo di cui sono figli, ancora coccolati da una sinistra che non conosce la diversità di pensiero e la libertà. Antagonisti razzisti e ignoranti. Antagonisti che, loro sì, dovrebbero nascondersi.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano