Milano 13 Novembre – L’Unione Europea è un luogo dell’anima. In dettaglio, è la dimora del nostro Fanciullino interiore. Un posto fantastico dove i sogni si trasformano in solide realtà. Finché durano. Prendiamo ad esempio la crescita Italiana. Che voi di certo, non avete visto. Sfido. Non c’è. E lo sanno tutti. Lo sa Draghi. Lo sa Renzi. Lo sa la Merkel. Il problema è che non si può più farne a meno. È una questione ormai di vita o di morte dell’intero sistema. Facciamo un passo indietro. Vi ricordate quando, qualche mese fa, l’Unione Europea ricalcolò il Pil dei suoi membri includendoci le attività criminali, si sprecarono le ironie. Almeno sarebbe stato gentile da parte loro chiedere ai picciotti se erano felici di diventare finanziatori dello stato che deteneva i loro parenti. Sfuggiva, però, il disegno finale. A che serve includere il commercio di droga nel Pil di un Paese? Altro passo indietro. Ad inizio anno parte la stampa selvaggia. Più soldi per tutti, per forzare il blocco del credito, ed aumentare l’economia.
Cos’hanno in comune questi due interventi? Gonfiano un bilancio con soldi o privi di valore, come la moneta stampata senza controvalore oppure con denaro per definizione totalmente al di fuori del perimetro dello Stato, come quello delle attività malavitose. Con l’aggravante di una stima totalmente a caso. Chi lo sa quanti soldi fa girare la mafia? Nessuno. Per cui un numero vale l’altro. Non crediate, però, che i numeri siano dati come al lotto. Da qui in poi ci avventuriamo in acque scure e profonde. Dall’altra parte del mare c’è un dato, che ci fa da faro. Il 60% delle transazione sui mercati di tutto il mondo non viene fatta da esseri umani, ma da algoritmi. Almeno, questo è quanto sappiamo dai mercati trasparenti, cioè quelli occidentali. Come funzionano questi algoritmi? “Se il tal dato è x allora compra” “se tal dato è y allora vendi”.
Questo ci dà due indicazioni. Prima, solo alcuni range di valori, quelli più seri, più probabili per l’analista, innescano gli acquisti. Seconda, dati i valori si può, lentamente, forzare gli acquisti. Facendo così scendere i soldi che devo dare, a titolo di interesse, a chi mi compra i titoli di stato. Avete presente lo spread? Ecco quello. Ottimo. Queste due cose si collegano così, a parere di chi scrive. Forzo una crescita puramente contabile. Influenzo il mercato ad aspettarsi quei valori, comunque vicini alla parità, che quindi non destano grossi sospetti, ma invogliano a scommettere. A mettere soldi al sicuro. Anche con interessi negativi, purché al riparo dalle maree valutarie.
Ci siamo, scusate il lungo percorso. Se l’Europa dicesse a Renzi che la sua crescita è una bufala farebbe cadere il gioco anche per gli altri paesi. Se gli dà ragione otterrà il medesimo risultato, ma magnificato decine di volte, tra qualche anno, appena qualcuno deciderà di rivedere gli algoritmi. Renzi, da parte sua, ha fame di consenso elettorale che deve comprare facendo debito, dando in garanzia e basando il suo piano di rientro, su soldi falsi o altrui. La battaglia è sotto traccia. L’ultima volta che la BCE ha provato ad alzare la voce, eravamo nel 2011, la nostra economia ha rischiato il tracollo.
Così abbiamo in atto l’epica battaglia tra i Falsari di Draghi ed i Clown di Renzi. Venghino Siori e Siore. Più cittadini entrano più debitori si vedono.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,