Milano 13 Novembre – Caro Direttore,
leggo con soddisfazione che le intelligence del Regno Unito, Norvegia, Finlandia, Germania, Svizzera coordinate da Eurojust, hanno portato alla luce una pericolosa rete jidhaista che operava in Europa. Diciassette gli arrestati. Preparavano attentati terroristici in Italia. Persone, leggo, molto vicine all’Isis italiana.
Quasi contemporaneamente a Milano e all’estero sono stati arrestati cittadini italiani e stranieri tutti accusati di “devastazione e saccheggio, resistenza a pubblico ufficiale aggravata e travisamento”, reati commessi durante i gravi episodi di violenza verificatisi nel corso della manifestazione “MayDayParade No-Expo”, svoltasi a Milano il primo maggio scorso. E così un po’ di giustizia viene fatta, dopo l’orrore di quel giorno di assoluta pazzia.
Si potrebbe dire Bravi a tutti coloro che hanno lavorato per l’individuazione dei colpevoli, ma non riesco a nascondere sgomento e paura. Non riesco a tacitare una domanda insistente: dove vivono, chi sono, dove si nascondono? Perché è indubbio che i black bloc sono contigui ai Centri sociali, spesso si identificano con i Centri sociali e che gli jidhaisti si incontrano e vengono spesso arruolati nelle moschee. E allora il buon senso suggerirebbe che un minimo di cautela e di prevenzione dovrebbe essere fatta. Ma chi controlla i Centri sociali e le Moschee? Sicuramente non è preoccupazione di Pisapia e della sua assurda visione del mondo. Sicuramente non è un problema che l’attuale amministrazione si pone. Ecco perché ho paura.
Cordialmente
Pierangela
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