Milano 14 Novembre – A pochi giorni dalla presentazione del 25 ottobre, il progetto Scan Pyramids annuncia già i primi «impressionanti» risultati. Alla piramide di Cheope, la più grande delle tre piramidi di Giza, sono state rinvenute anomalie termiche. Lo ha annunciato lunedì sera in una conferenza stampa davanti ai grandi monumenti Mamdouh el-Damaty, ministro delle Antichità dell’Egitto insieme agli archeologi internazionali che fanno parte del progetto.
Scan Pyramids
Scan Pyramids, finanziato dal governo egiziano, dall’Università del Cairo, da quella canadese di Laval, da quella giapponese di Nagoya e dal francese Heritage Innovation Preservation Institute (Hip), utilizza le più avanzate tecniche di analisi non invasiva (radiografia a muoni prodotti dai raggi cosmici, termografia all’infrarosso, fotogrammetria, scanner laser e ricostruzioni 3D) per scoprire i segreti ancora nascosti nelle grandi piramidi, come cunicoli e camere non ancora identificati, e dimostrare che non è necessario effettuare costosi e invasivi scavi prima di sapere esattamente dove e cosa cercare. Saranno analizzate a Giza non solo la grande piramide di Cheope costruita circa 4.500 anni fa e quella più piccola di Chefren, ma anche presso Saqqara quelle di Snefru (Rossa e Romboidale) nella necropoli di Dahshur. Inoltre saranno utilizzati droni per ricostruire in tre dimensioni con precisione centimetrica l’esatta topologia dei luoghi dove sorgono questi straordinari monumenti dell’antichità. Il progetto terminerà alla fine del 2016.
Anomalie termiche
L’anomalia riscontrata è stata localizzata a livello del suolo sulla faccia orientale della piramide di Cheope dopo che era stata effettuata una scansione termica durante un’intera giornata, dall’alba al tramonto. «La prima fila della piramide è fatta da pietre tutte uguali, ma abbiamo trovato anomalie di almeno 6 gradi dietro tre pietre», ha illustrato el-Damaty. «Ciò lascia intuire la presenza di un piccolo passaggio che porta a un’area con temperature più alte». Ulteriori anomalie termiche sono state scoperte nella metà superiore della struttura, ma gli esperti hanno detto che sono necessarie indagini più accurate e frenano chi già favoleggia su tombe e tesori segreti: potrebbero essere dei semplici vuoti tra le pietre di costruzione o correnti di aria interna.
Ulteriori ricerche
Il ministro ha invitato tutti gli egittologi, in particolare quelli interessati all’architettura dell’antico Egitto, a unirsi al progetto e avanzare ipotesi che possano spiegare le anomalie riscontrate. Analoghe anomalie termiche erano state scoperte pochi giorni prima alla tomba di Tutankhamon. (Corriere Scienze)
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