Milano 14 Novembre – “La Buona Novella è il disco più amato dai giovani, continuo oggetto di tesi di laurea”. Lo rivela Dori Ghezzi, presentando oggi a Milano la raccolta Fabrizio De André. In studio, un box (edito da Sony, euro 99,00) contenente i 13 Lp del cantautore genovese e un cd con 7 singoli che completa il discorso avviato nel 2012 con I concerti 1975/98. “Mettendo in musica i Vangeli, Fabrizio ha fatto un’opera senza tempo – prosegue la compagna di una vita –. All’epoca fece discutere, la Rai non passava le canzoni, mentre Radio Vaticana sì. Comunque è sorprendente. Papa Francesco dice le cose che Fabrizio diceva 40 anni fa. Quando lo ascolto, sento qualcuno che parla un linguaggio che riconosco. Gli manderemo il cofanetto».
Dori Ghezzi si riferisce ai tanti brani in cui gli ultimi e gli offesi sono i protagonisti e che ricorrono anche in questo cofanetto, in uscita domani, che allega un corposo volume curato dalla Fondazione Fabrizio De André Onlus. In 196 pagine fra fotografie e testimonianze ripercorre il fervore creativo nel quale nacquero i suoi capolavori (compresi tutti i testi), a partire dal 1967 con Volume 1 per finire nel 1996 con Anime Salve.
Pensato come una strenna natalizia, il volume è ricco di curiosità e aneddoti oltreche di grande musica. La Ghezzi svela anche che è in progetto per l’estate 2016 a Roma e Milano la prima esecuzione in concerto dei Notturni, ciclo di 4 suite rimasto incompiuto a causa della scomparsa dell’artista. “Ho trovato molti appunti, si tratta di un’opera di fine millennio composta da 4 suite dai 15 minuti eseguite in quattro chiavi musicali diverse (rock, etnica, jazz e classica)”, aggiunge Dori Ghezzi, che svela anche che presto dovrebbe girarsi un film dedicato alla vita del cantautore scritto da Francesca Serafini e Giordano Meacci (sceneggiatori di Non essere cattivo di Claudio Caligari e diretto da Luca Facchini.
«Mi avevano proposto una fiction, ma non mi piaceva perché era didascalica e si focalizzava sul sequestro, che reputo solo un inciampo della nostra vita – dice la Ghezzi – ora invece c’è un bel soggetto che si concentra sulla famiglia e la giovinezza di Fabrizio e ha un taglio più poetico, ma la parte davvero difficile sarà trovare un protagonista che sia credibile pur non facendo l’imitazione».
Angela Calvini (Avvenire)
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