L’alternativa a Bologna non può essere l’irrilevanza

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Milano 17 Novembre – Forza Italia è come Tomb Raider. Senza Lara non è la stessa cosa. Io non so cosa farà l’onorevole Comi. Se resta. Se va. Se resta a metà. Sono un po’ fatti suoi. Ed io non sono nessuno e non conto nulla. Ciononostante credo che, come me, in molti abbiano le sue stesse preoccupazioni. Certo Salvini è un leader carismatico. Ma se avessimo voluto essere Salviniani ci saremmo iscritti in Lega. Invece resistiamo, ostinatamente, e restiamo in Forza Italia, sempre sperando, come i comunisti di Gaber che “la rivoluzione oggi no, domani nemmeno, ma dopodomani certamente!”. La rivoluzione Liberale. Ovviamente.

È che, cara onorevole, con i vari Razzi in giro spiegare che cosa aspettiamo diventa vitale. Così come diventa vitale riflettere su una piazza che serve a Toti per tenere compatta la maggioranza in Liguria, ad una serie di seconde file in cerca di autore per vedersi riconfermate nei vari CdA, dove siedono per indubbia competenza, e al resto del partito per avere un leader da adorare. Certi riflessi, specie se innati, sono difficili da estirpare. Eppure, va detto, alcuni Forzisti non si arrendono. Solo che la differenza tra non arrendersi e rifugiarsi nell’irrilevanza è davvero breve a volte. Guardi Fitto. Idee carine. Nomi onesti al seguito. Programma solido. Alle prossime elezioni se prende i voti del suo condominio potrebbe gridare al miracolo. La grande verità, onorevole, è che i discorsi di serio buonsenso, in questo momento ed in questo paese, non hanno alcun appeal. Non è colpa di nessuno, men che meno sua, ovviamente. Però non prenderne atto è politicamente più che grave. È suicida. Dobbiamo restare qui e lottare. Sistematicamente creare un’alternativa nel partito. Parlare di economia, visto che gli altri del nostro Mondo, quando lo fanno, riescono a sfondare in maniera spettacolare il muro del ridicolo. Però farlo da fuori è come urlar contro una bufera.

Dentro il partito ci sono la pareti insonorizzate ed abbiamo uno Scilipoti che a mitraglietta ripete non sensi sull’omeopatia, mentre Razzi gioca all’ambasciatore e la Brambilla costruisce ossessivamente la sua personale arca di Noè. Ma almeno abbiamo una comunità cui parlare. So che guardando negli occhi di molti che la frequentano si prova la stessa sensazione che ebbe Nostro Signore prima di creare il Mondo. Ovvero guardare il Nulla Cosmico. Però dobbiamo resistere. Altrimenti lasceremo questo paese a scegliere tra il Renzi maestro di trasformismo ed il Salvini barricadero. Vogliamo davvero che i nostri figli ci ricordino come quelli che si sono arresi ed arrendendosi hanno consegnato il pensiero liberale all’irrilevanza? O ad essere rappresentato dagli amici di Rignano? Che forse è pure peggio. A Milano l’anno prossimo si vota. Davvero vogliamo rifare la solita lista di supporto con Pippo, Pluto e Topolino e capitanata da Zio Paperone? No, perchè politicamente il passaggio con Della Valle questo è.

Io la penso diversamente. Capisco perfettamente Romani. Soprattutto capisco lo stato d’animo che chi ha un minimo di cognizione di causa ha nei confronti di questa banda di cialtroni. Che oltre alla D’Urso include anche Alfano. E da cui Salvini non sembra così sideralmente lontano come noi ci augureremmo. Ma non è disintegrandoci che risolviamo il problema. È restando uniti e lottando per un partito diverso che si vince. Guardi Renzi. Se fosse uscito dopo le primarie contro Bersani, dove sarebbe oggi? Ci pensi. E, soprattutto, non lasci noi militanti soli con Razzi e Scilipoti. Non ce lo meritiamo.

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