Milano 28 Novembre – Là, nella cantina di via De Togni negli anni 60, un amico, un artista, dipingeva i vetri con i colori dei sogni e con la fatica di una tecnica complessa, nel mito del grande Emile Gallè. Era fiero di saper ripetere le incisioni preziose del Maestro con l’acido fluoridrico, così da cesellare pezzi di rara bellezza, Con la vivacità degli smalti, i colori forti del cobalto, del viola, dell’ocra. Un atelier, quella cantina, dove si sperimentava, si raccontava l’arte, si cantava la bellezza. E l’Art Nouveau aveva la grazia della promessa, l’eleganza di un entusiasmo operoso: era l’occasione per parlare e vivere l’arte.
E’ morto di enfisema polmonare, una malattia che non perdona, per quel maledetto acido fluoridrico. Con ancora l’emozione negli occhi e l’incanto nell’anima.
Le opere di Gallè sono in mostra a Milano. Ne riferisce Il Giornale “Per gli appassionati dell’iconografia degli Anni Trenta, un’altra vera e propria chicca è in una mostra inaugurata nei giorni scorsi nelle sale dello Spazio BIG Santa Marta, in via Santa Marta 10. Un vero e proprio tuffo nell’Art Decò e Art Nouveau tra oltre cento capolavori di arte vetraria francese: dalle manifatture lorenesi di Emile Gallé e dei Fratelli Daum e quella dell’alsaziana Lalique. In mostra pezzi unici che, tra variopinte cromie e soggetti naturalistici, rappresentano uno dei momenti più suggestivi dell’arte decorativa sviluppatasi in Francia tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. La maggioranza delle opere esposte e selezionate dal curatore Roberto Centrella, proviene da collezioni private internazionali. Un nucleo di vasi originali è invece sul mercato. Gallé è ritenuto il maestro vetraio più importante della storia del vetro”

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
io ne avrei uno che mi è stato regalato, al quale , purtroppo , non riesco proprio ad affezionarmi; penso sia un peccato possedere un oggetto di tale valore, senza contare che la tecnica d realizzazione è notoriamente deleteria.Che qualcuno possa essersi sacrificato, ammalato , per dedicarsi ad un opera che io non ho , probabilmente, la sensibilità di apprezzare a pieno, mi strazia, quindi , se qualcuno fosse interessato, lo cederei senza essere troppo esigente.Nwel caso , contattatemi al 3382162082.Giusy.