Triennale aperta: Mostre, letture, musica

Cultura e spettacolo

Milano 7 Dicembre – Sant’Ambrogio 2015 La Triennale di Milano come ogni anno resta aperta per la festa di Sant’Ambrogio.

Lunedì 7 dicembre e martedì 8 dicembre, La Triennale di Milano e il Triennale Design Museum resteranno aperti dalle 10:30 alle 20:30.

Continuano l’ottava edizione del Triennale Design Museum; le tre grandi mostre dedicate ad arte, moda e architettura. Ennesima, che esplora gli ultimi cinquant’anni di arte contemporanea in Italia; Il nuovo vocabolario della moda italiana, che celebra l’Italia della moda contemporanea e

Comunità Italia, che racconta la vicenda dell’architettura italiana del secondo Novecento.

Continuano anche le mostre Milano Rinasce; Calendarea XXV a Milano e The Third Island.

Con il biglietto unico è possibile visitare tutte le mostre al costo di 10 Euro.

Il 7 Dicembre sarà dedicato alla Prima della Scala con la Maratona Scaligera- Ingresso Gratuito

Ore 15:45

Maratona di lettura di Paura alla Scala di Dino Buzzati

Ore 18:00

proiezione della prima “Giovanna D’Arco”, di Giuseppe Verdi, in diretta dal Teatro alla Scala.

L’intero pomeriggio di Sant’Ambrogio sarà dedicato al Teatro alla Scala e alla sua prima. Maratona scaligera è un’iniziativa che animerà gli spazi della Triennale con una lettura corale di Paura alla Scala, classico racconto di Dino Buzzati, per poi proseguire con la proiezione gratuita della

Giovanna D’Arco in corso presso il Teatro alla Scala.

Interventi e letture di:

Lorenzo Viganò, Filippo Del Corno, Claudio De Albertis, Paolo Biscottini, Marta Morazzoni, Pier Luigi Vercesi, Andrea Kerbaker, Mario Santagostini, Antonia Jannone, Jean Blanchaert, Anna Nogara.

Le mostre in corso:

Triennale Design Museum

Ottava edizione

Cucine & Ultracorpi

A cura di Germano Celant

9 Aprile 2015 – 21 Febbraio 2016

Direzione: Silvana Annicchiarico

Progetto di allestimento: Italo Rota

Progetto grafico: Irma Boom

Catalogo: Electa

L’ottava edizione del Triennale Design Museum propone “Cucine & Ultracorpi”, a cura di Germano Celant. Questa edizione s’ispira sin dal titolo al libro di fantascienza L’invasione degli Ultracorpi, scritto da Jack Finney nel 1955 e all’omonimo film tratto dal romanzo e girato da Don Siegel, che

si sono imposti come opere di rottura e cambiamento nell’immaginario collettivo. Nella narrazione gli alieni da “invasori” divengono “cospiratori” capaci di confondersi e insinuarsi tra gli abitanti della terra: entrano nel quotidiano degli esseri umani, attuando una rivoluzione interna e perciò

endemica della società, invasa da forze aliene che si mescolano agli umani e ne assumono la forma per prendere il sopravvento.

Analogamente, “Cucine & Ultracorpi” vuole raccontare la lenta quanto inesorabile trasformazione degli utensili da cucina in macchine e automi. Un’armata “di invasori” che, dalla metà del XIX secolo con l’avvento dell’industrializzazione, è dilagata arrivando a sostituire molte pratiche umane del cucinare.

L’intento è di tracciare l’evoluzione in Italia dei “cospiratori”, cucine ed elettrodomestici, dalla prima emergenza documentabile fino al 2015.

Il nuovo vocabolario della moda italiana

A cura di Paola Bertola e Vittorio Linfante

24 Novembre 2015 – 6 Marzo 2016

Una mostra unica nel suo genere, nata dall’esigenza di riconoscere e celebrare l’Italia della moda contemporanea e i suoi protagonisti. Marchi e creativi che negli ultimi 20 anni hanno rinnovato e recuperato il DNA culturale, tecnico e tecnologico della tradizione, riscrivendolo in un

linguaggio del tutto originale.

Il nuovo vocabolario della moda italiana analizza questo linguaggio e la nuova natura della moda italiana attraverso il lavoro dei suoi protagonisti e le loro molteplici espressioni. Dal prêt-à-porter allo streetwear, dalle calzature agli occhiali, dai bijoux ai cappelli: un inedito vocabolario di stile e produttività.

Ennesima

Una mostra di sette mostre sull’arte italiana

A cura di Vincenzo de Bellis

Direzione artistica: Edoardo Bonaspetti, Curatore

26 Novembre 2015 – 6 Marzo 2016

Non “una” mostra sull’arte italiana ma, letteralmente, “una mostra di mostre” che, attraverso sette percorsi, cerca di esplorare gli ultimi cinquant’anni di arte contemporanea in Italia raccogliendo più di centosettanta opere di oltre settanta artisti dall’inizio degli anni Sessanta ai giorni nostri, in un allestimento che si estende sull’intero primo piano della Triennale di Milano.

Il titolo prende ispirazione da un’opera di Giulio Paolini, Ennesima (appunti per la descrizione di sette tele datate 1973), la cui prima versione è suddivisa in sette tele. Da qui il numero di progetti espositivi in cui si articola la mostra di de Bellis per la Triennale: sette mostre autonome, intese come appunti o suggerimenti, che cercano di esplorare differenti aspetti, collegamenti, coincidenze e discrepanze, nonché la grammatica espositiva della recente vicenda storico-artistica italiana.

Sette ipotesi di lavoro grazie alle quali leggere, rileggere e raccontare l’arte italiana anche attraverso l’analisi di alcuni dei formati espositivi possibili: dalla mostra personale all’installazione site-specific, dalla collettiva tematica alla collettiva cronologica, dalla collettiva su uno specifico

movimento alla collettiva su un medium fino alla mostra di documentazione.

Il percorso di Ennesima inizia così con la collettiva tematica dal titolo Per la scrittura di un’immagine, focalizzata sull’analisi della centralità dell’iconografia nella produzione artistica italiana dagli anni Sessanta a oggi, per proseguire con la mostra collettiva su un movimento artistico intitolata L’immagine della scrittura: Gruppo 70, poesia visuale e ricerche verbo-visive e dedicata alla Poesia Visiva, e ancora con Alessandro Pessoli: Sandrinus, il tutto prima delle parti, la prima mostra personale dell’artista in un’istituzione pubblica italiana. Snodo centrale del percorso è la mostra collettiva su un medium: La performance dal tempo sospeso: il tableau vivant tra realtà e rappresentazione, che si concentra sulla performance, con l’obiettivo di presentare un’analisi del suo sviluppo attraverso un focus sul sottogenere del tableau vivant, a cui segue L’archivio corale: lo Spazio di via Lazzaro Palazzi, l’esperienza dell’autogestione e AVANBLOB, mostra di documentazione che a venticinque anni di distanza rende omaggio alle attività del gruppo di artisti attivi a Milano proponendo un primo tentativo di storicizzazione. Conclude il percorso 2015: tempo presente, modo indefinito, mostra collettiva generazionale che ruota attorno a una selezione

di artisti nati tra la metà degli Anni Settanta e Ottanta. L’intero allestimento è infine costellato di interventi site-specific in punti cruciali del percorso espositivo, raccolti sotto il titolo di Qui, ora e altrove: Site-Specific e dintorni, che si inseriscono in maniera trasversale rispetto alle altre sei mostre.

Comunità Italia

Architettura, città e paesaggio dal dopoguerra al Duemila

A cura di Alberto Ferlenga e Marco Biraghi

28 Novembre 2015 – 6 Marzo 2016

La mostra racconta la vicenda dell’architettura italiana del secondo Novecento nel suo complesso, una vicenda la cui prossimità temporale, insieme ad altri fattori, aveva sinora impedito una trattazione più ampia e generale.

Il corpo principale dell’esposizione è composto da circa 120 opere, comprendenti modelli e disegni originali, e album che ne illustrano nel dettaglio gli aspetti progettuali. Da Ludovico Quaroni a Ignazio Gardella, da Aldo Rossi a Renzo Piano (per ricordarne solo qualcuno), sono presenti i lavori dei massimi protagonisti della storia dell’architettura italiana dal dopoguerra al Duemila; ma accanto a loro non mancano neppure i progetti e le opere di figure meno celebrate ma altrettanto importanti come Guglielmo Mozzoni, Paolo Soleri e Arturo Mezzedimi.

Oltre a mettere in evidenza una varietà linguistica che non ha pressoché paragoni in altri paesi, la mostra tratta dei profondi legami che l’architettura italiana ha intrattenuto con questioni, aspetti territoriali e discipline ulteriori, testimonianza di una vicenda ricca, articolata e unica che in alcuni momenti ha fortemente influenzato la cultura architettonica di altre parti del mondo.

Milano Rinasce

Dalla ricostruzione alla grande Milano

La Fondazione Aldo Aniasi e la Triennale di Milano, in occasione del 70° anniversario della Resistenza e della Liberazione, hanno dato vita ad una collaborazione per gli anni 2013-2014-2015 allo scopo di approfondire quanto i fatti e le idee della Resistenza abbiano improntato le politiche

amministrative e culturali della rinascita della città dopo la distruzione bellica e sviluppare un dibattito conseguente.

Le iniziative progettuali hanno al centro la figura di Aldo Aniasi in quanto emblematica del modo in cui i valori e le esperienze della lotta partigiana si siano tradotti poi nell’amministrazione della città. La mostra Milano Rinasce presenta una Milano che dopo la guerra riparte puntando non solo sull’economia ma anche e soprattutto sulla cultura, con la ricostruzione della Scala, sui concerti, sul teatro e sulla scuola.

La Triennale di Milano

Comunicazione istituzionale e Relazioni Media

tel. 02-72434247

press@triennale.org

Triennale di Milano

Viale Alemagna 6

20121 Milano 39 02 724341 www.triennale.org

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