Milano 10 Dicembre – La situazione in Stazione Centrale continua a essere deprimente – commenta Silvia Sardone, responsabile Sicurezza e Periferie di Forza Italia Lombardia e consigliere di zona 2 – e indegna per una città come Milano.
Chi arriva in Piazza Duca d’Aosta, in Piazza Luigi di Savoia e in Piazza IV Novembre si trova di fronte a diverse istantanee che probabilmente non dimenticherà: sbandati ovunque che dormono nelle aiuole e per terra, bivacchi di decine e decine di profughi e immigrati, gente che fa i propri bisogni nei prati, ubriachi e drogati che vagano nei piazzali, spesso importunando anche pendolari e turisti, piccoli delinquenti dediti a furti ai danni dei turisti.
Inoltre in varie aree intorno alla Centrale ci sono veri e propri suk di merce contraffatta senza che nessuno intervenga per fermare questo commerco abusivo
Ma non bastano bivacchi, rifiuti e mercatini abusivi… ora spuntano pure i topi che stazionano tra i rifiuti e gli avanzi di cibo di Piazza Duca D’Aosta. Un’ulteriore indecenza che, tra l’altro, determina anche un problema igienico-sanitario.
Il biglietto da visita che Milano offre ai turisti che arrivano in Stazione Centrale è devastante. Un vero macigno sull’immagine della città. Non possiamo piegarci a questa situazione. E’ evidente che ci sia bisogno di un piano di assistenza e sicurezza per intervenire in zona e risolvere questo chiaro (a tutti tranne che al sindaco) problema di degrado. E pensare che mesi fa il sindaco affermò: “In stazione centrale non c’è più il degrado, mi sembra che la stazionesia completamente rinnovata dal punto di vista della dignità per chi arriva”
Milano non merita di assistere a queste scene, è dovere dell’amministrazione provare a prendere provvedimenti in questa zona cruciale per la città, con controlli continui e un contrasto serio alle attività illecite.
Non dimentichiamo inoltre i continui fatti di cronaca legati alla Stazione. Furti, scippi, aggressioni, spaccio, risse nel silenzio colpevole dell’amministrazione. C’è una vera e propria emergenza non calcolata dalla sinistra che continua a sottovalutare l’impatto dell’abbandono di questa area.
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