Noexpo: scarcerazione antagonisti indecente schiaffo a Milano e alle forze dell’ordine

Milano

Milano 11 Dicembre – La notizia della scarcerazione di due dei quattro antagonisti protagonisti della guerriglia NoExpo del primo maggio lascia veramente stupefatti. Una violenza del genere non può essere ridotta, dopo poche settimane, alla custodia domiliare. E’ come dichiarare definitivamente che assaltare e picchiare le forze dell’ordine è accomunabile a un reato minore, quasi insignificante
E’ l’ennesimo esempio delle storture della giustizia italiana, incapace di sanzionare in maniera adeguata i violenti.
Evidentemente oltre alla volontà mancano anche le leggi. Bisognerebbe estendere la legge antiterrorismo e le pene detentive correlate anche al terrorismo interno, in particolare a chi nel corso di manifestazioni si renda colpevole di danneggiamenti e atti atti violenti nei confronti di persone e rappresentanti delle forze dell’ordine. Andrebbe anche resa realtà la proposta di Daspo e quindi divieti preventivi di partecipazione a questo tipo di manifestazione per chi si rende protagonista di fatti di violenza.
E’ un sistema che finisce per rendere più difficile la tutela dell’ordine pubblico da parte delle forze dell’ordine. Se le violenze vengono trattate in questo modo non c’è deterrente e a questo punto nemmeno la voglia di scongiurare casi simili. Sono decisioni che rappresentano uno schiaffo non solo alle forze dell’ordine e agli inquirenti ma anche a Milano che è stata oltraggiata dagli antagonisti protagonisti degli scontri.
Spiace constatare, inoltre, il silenzio della sinistra, in particolare quella milanese, che nei giorni della manifestazione sottovalutò l’impatto di quell’evento in città e minimizzò le violenze, cercando di salvaguardare (anche attraverso legal team vicini a consiglieri comunali di Sel) gli indagati e arrestati.
D’altra parte i compagni che sbagliano hanno sempre un’altra occasione per perseverare nei loro errori, grazie alla complicità della sinistra di governo, incapace di promulgare leggi serie contro queste violenze.
firma sardoneSilvia Sardone

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