Milano 14 Dicembre – «SEDERMI A SCUOLA A LEGGERE LIBRI È UN MIO DIRITTO. VEDERE OGNI ESSERE UMANO SORRIDERE DI FELICITÀ È IL MIO DESIDERIO. IO SONO MALALA. IL MIO MONDO È CAMBIATO, MA IO NO.»
“Io sono Malala” – di Malala Yousafzai. Una studentessa e attivista pakistana classe 1997, oggi diciottenne, è la più giovane vincitrice del premio Nobel per la pace. Una giovane donna con un forte desiderio di conoscenza.
“Conoscenza” un valore spesso maltrattato, dipinto come qualcosa da cui scappare, per convenienza, per gli interessi di chi al potere vuole un popolo ignorante privandone i diritti. Eppure la conoscenza si genera proprio da noi stessi. Si genera in un gesto, nelle parole, in qualche briciola di tempo o in tante ore passate a leggere un libro. Si genera in una passione, in un risultato, amare e conoscere ci rende vivi. La conoscenza è opportunità e Malala vuole semplicemente vivere e combattere per apprendere, per crescere e poter amare.
Malala nasce in Pakistan, in un villaggio Pashtun nella valle dello Swat, in un contesto tradizionalista fortemente condizionato dall’interpretazione restrittiva della religione islamica. La giovane donna tiene un blog per la BBC, in cui descrive il suo paese di nascita, in cui denuncia un sistema in cui non esiste un diritto all’istruzione. Racconta la quotidianità di una bambina in epoca talebana, in cui la sola appartenenza al genere femminile è una limitazione del pensiero e dell’essenza dell’essere donna. In nessun verso del Corano – che la ragazzina conosce bene- è imposta l’ignoranza femminile e la dipendenza della donna all’uomo.
I suoi colpi di penna rappresentano una minaccia: tornando da scuola subisce un attentato da un gruppo di talebani che bloccano il bus su cui sta viaggiando, insieme ad altre sue compagne di scuola. Viene colpita in pieno volto da tre proiettili.
Malala miracolosamente guarisce, continua a vivere.
Lo sfregio al corpo rimane ma la volontà di cambiare è rimasta intatta.
A colpi di pagine e pagine continua a scrivere se stessa, portando avanti la sua battaglia.
La sua famiglia le ha trasmesso insieme alla vita, una grande fiducia nel suo pensiero, il segreto e il valore della libertà, quella libertà in cui credere, dalla quale schierarsi.
Ci chiediamo: qual è la forza di Malala?
Semplicemente il coraggio di imparare!
La speranza di un mondo migliore oggi ha il suo sorriso giovane e determinato.
Letizia Castagnola (Libreriamo)
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