Milano 14 Dicembre – La cronaca racconta la disperazione, racconta gesti che sono ricatti sconsiderati, racconta la furbizia, ma all’origine c’è un’occupazione abusiva che da reato diventa diritto. E si fa qualsiasi cosa per difendere quel diritto che non è tale, con la violenza, con l’astuzia. Racconta Repubblica.it “Ha minacciato di sfregiare il proprio figlio di 5 anni, per evitare di essere allontanata dalla casa popolare che occupava abusivamente. Per dimostrare di essere davvero pronta a tutto, con una lampadina rotta ha fatto un piccolo taglio sulla guancia del bambino, prima di essere braccata dai carabinieri. La donna, cittadina rumena di 36 anni, da meno di una settimana occupava un appartamento in via Apuli, al Giambellino a Milano. La donna, che lavora saltuariamente come badante e come colf, è stata arrestata con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Oltre a minacciare il proprio figlio, ha infatti picchiato gli agenti che cercavano di tenerla ferma.
Il giudice Beatrice Secchi, in turno alle direttissime al Tribunale di Milano, ha convalidato l’arresto della donna, che è ora detenuta al carcere di San Vittore in attesa di processo. Dalle verifiche fatte dagli uomini dell’arma, risulta che la romena avesse precedenti di polizia per furto e ricettazione”. Ed è la dimostrazione di un’etica che non esiste più, di un comportamento abituale che mira soltanto ad un tornaconto immediato, non importa quali siano le leggi di una convivenza civile. Per fortuna “Il figlio è stato affidato al padre, e il Tribunale ordinario ha inoltrato una segnalazione alla procura presso il Tribunale per i minorenni”.
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