Dieci ragioni liberali per sfiduciare Renzi sul Salva Banche

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Milano 16 Dicembre – Ad oggi sul Salva Banche se ne sono sentite di tutti i colori. Prendiamo, peraltro, atto con gioia che il Centro Destra si presenti unito alla prova. Dobbiamo però essere chiari sul perchè Forza Italia dovrebbe votare quella mozione con uno spirito molto diverso da Lega e Fratelli d’Italia. Come ha detto correttamente il Presidente Berlusconi, infatti, con le estreme non si vince. Ottimo. Allora motiviamo da liberali la sfiducia ad un governo che ha, evidentemente, fallito.

  • Iniettare liquidità nelle banche è sbagliato perché elimina il senso del rischio nell’investitore, che si auto convince che ciò che sta facendo sia del tutto innocuo. Il deposito bancario non è un gesto a rischio zero. Le banche in passato le abbiamo salvate anche noi, ma rimane sbagliato. Se è fallita J.P. Morgan senza che gli Usa affondassero, figuratevi se non poteva fallire Banca Etruria.
  • Garantire gli obbligazionisti di primo grado è sbagliato. Se presto i miei soldi a Tizio ricevo un interesse. Quell’interesse copre il rischio di insolvenza. Se non c’è rischio a che pro l’interesse?
  • Garantire i 7200 impiegati, tra cui metà famiglia Boschi, è un assurdo, le spese di gestione sono una delle componenti di dissesto. Inoltre è vero che i lavoratori sono creditori privilegiati, ma sul passato, non sul futuro. Non si vede perchè i loro stipendi debbano essere considerati più importanti dei crediti di obbligazionisti di secondo grado e azionisti.
  • Il Governo dice di non aver favorito il padre della Boschi, ma di averlo anzi rimosso. Meritorio. Vorrebbe renzi boschigentilmente, cosa mai fatta finora, smentire che il progenitore abbia ricevuto uno scudo che ne impedisca la condanna per i fatti precedenti la sua rimozione? Perché, se così fosse, più che una riprovazione del suo operato saremmo di fronte ad un intervento tempestivo per salvarlo dalle patrie galere.
  • Ciò che il Governo avrebbe dovuto fare era vigilare sulla correttezza delle operazioni delle banche. Correttezza che evidentemente è mancata se si ipotizzano 1000 arbitrati positivi. Questo è un grave problema, checchè ne dica Renzi.
  • A proposito, il numero di 1000 arbitrati favorevoli ai risparmiatori (e sfavorevoli alla collettività), esattamente, da dove nasce? Il forte sospetto, così forte da giustificare la sfiducia, è che sia un gentile sollecito agli arbitri di far vincere una causa su dieci, per contenere i costi e dare l’impressione, comunque, di seguire il caso. In effetti, è ben più di un’impressione. È il metodo Renzi.
  • L’idea che a pagare sia il Fondo Interbancario è un furto due volte vile. In primis si usano comunque i soldi dei contribuenti, solo che si usano solo quelli di alcuni di essi, nominalmente quelli che hanno scelto le banche giuste. Quelle non rosse. E li usa, ipocrisia massima, per coprire la decisione dello Stato. Quindi, io per Natale farò i regali al vicino di pianerottolo che tutti odiano con i fondi per pagare il portiere. E lo chiamerò giustizia.
  • Questo Governo ha ceduto ancora sulla lotta per il contante libero, l’unica arma realmente efficace contro la Banda dell’Arno.
  • Il conflitto di interessi, come il PD ha sempre strepitato, esiste d è pericoloso, non solo quando si esplica in leggi ad personam. Ma basta che vi sia un’ombra. Nel caso della Boschi non è un’ombra. È un buco nero.
  • Bisogna fermare Renzi prima che cerchi di mettere le mani sul credito cooperativo. I nove motivi sopra dovrebbero essere sufficienti a spiegare perché.

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