Palazzo Morando: “L’immagine dei milanesi nella vita quotidiana (1790-1890)”

Cultura e spettacolo

Milano 18 Dicembre – A Palazzo Morando, fino al 21 febbraio, è aperta l’esposizione “L’immagine dei milanesi nella vita quotidiana (1790-1890)”; in mostra circa centocinquanta opere, in gran parte inedite, tra fogli satirici, caricature, vedute e piante della città, calendari, stampe per la decorazione della casa e pubblicità provenienti dalle Raccolte Civiche – Raccolta delle Stampe “A. Bertarelli”, Galleria d’Arte Moderna e Palazzo Moriggia|Museo del Risorgimento – e da raccolte private.

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Il percorso espositivo restituisce un volto poco noto dei milanesi durante cento anni di storia, dal 1790 al 1890, che portarono la Città a divenire uno dei più importanti centri culturali, commerciali e industriali all’alba del Novecento. Proseguimento ideale della mostra che si snoda nelle sale al piano nobile del Palazzo – dedicata all’illustrazione della fisionomia urbanistica di Milano tra la fine del Quattrocento e il primo decennio del Novecento – omaggio alla città e ai suoi abitanti, agli usi e costumi, ai modi di fare e di dire e alla vita di tutti i giorni nelle strade, nei salotti e nelle attività commerciali, è anche l’occasione per presentare abiti e accessori (ventagli, borsette, scialli, cappelli, etc.) risalenti al periodo e provenienti dalle collezioni di Palazzo Morando|Costume Moda Immagine.

Nel secolo preso in considerazione, la possibilità di esprimere le proprie idee e di sviluppare una rappresentazione e una critica della società contemporanea era piuttosto limitata: il regime napoleonico prima e la restaurazione austriaca dopo, compressero la capacità d’espressione della voce e del pensiero e l’evoluzione dei costumi. Dopo le Cinque Giornate si liberarono gran parte delle energie represse da un secolo di dominazione e Milano diede vita a una produzione caricaturale di dimensioni fino ad allora sconosciute in Italia; la vita dei milanesi, con l’unificazione della Nazione, divenne oggetto di una satira di costume sempre più legata ai modi di vivere delle classi borghesi, che espresse i suoi risultati migliori nei decenni tra il 1860 e il 1880.

L’abbigliamento ha una forte valenza simbolica, consentendo di delineare funzioni, ruoli sociali e appartenenze di classe, tanto da divenire oggetto di raffigurazione per manuali, raccolte di costumi e libri figurati. Tra i narratori della società ottocentesca milanese troviamo Angelo Biasioli con la Raccolta di 30 costumi con altrettante vedute, le più interessanti della città di Milano (1821), Giovanni Locarno con l’Album di scelti costumi lombardi (1837-38) e Carlo Arienti con la serie di Scherzi pittoreschi (1821), una descrizione caricaturale dei tipi sociali della Milano di inizio secolo che troverà traduzione pittorica nelle opere di Gerolamo Induno, uno dei massimi interpreti della cosiddetta “pittura di genere” qui rappresentata dal dipinto Sciancato che suona il mandolino (1852).

Attraverso questa mostra è possibile ripercorrere la storia della grafica e dell’editoria milanese: in cento anni di produzione vennero utilizzate tutte le tecniche di stampa, dalle incisioni in rame alla xilografia e litografia fino all’oleografia. Quest’ultima, simulando l’effetto della pittura a olio su tela, godette di particolare fortuna tra Ottocento e Novecento, tanto che la nostra città divenne il più importante centro di produzione italiano contribuendo alla diffusione di questa particolare forma di gusto estetico.

Palazzo Morando – via Sant’Andrea 6 – primo piano, Sale espositive

Orari: mart. – dom., ore 9-13 e 14-17.30 – informazioni: 02 884 65735 – 64532

INGRESSO CON BIGLIETTO DEL MUSEO: intero € 5,00 – ridotto € 3,00 per gli over 65 e studenti (Università e Accademie); gratuito fino ai 18 anni – Ingresso libero da martedì a domenica, durante l’ultima ora di apertura; il martedì a partire dalle 14

VISITE GUIDATE CON IL CURATORE: ogni sabato dalle 15.30 alle 17

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