Milano 19 Dicembre – Ieri abbiamo assistito ad una delle pagine più deprimenti della storia recente del Centro Destra. Un bella idea, un’idea giusta, un’idea onorevole, chiedere le dimissioni di un Governo incapace di controllare persino quello che avviene in casa dei Ministri, è diventato un boomerang letale. Alla continua rincorsa di quella banda di trogloditi politici con cinque stelle e nessuna dignità. I fatti. Quelli noti a tutti. Il Ministro Boschi ha un padre implicato nel salvataggio di Banca Etruria. Implicato. Diciamo che stando alle multe che ha pagato, potrebbe esserne persino una delle cause. La figlia, nel frattempo, pulisce i danni. Senza mai scadere nella tentazione di proteggere il padre. E mai si deve sospettare il contrario! Ecco, visto che siamo dei malfidenti noi di Centro Destra, abbiamo presentato una mozione di sfiducia. Al Senato. Dove il Pd deve aggrapparsi ai cespugli. E non l’abbiamo presentata contro il Ministro, cosa del tutto inutile, ma contro il Governo. Questo avrebbe regalato un mese, calendario permettendo, di Inferno al Governo, che sarebbe stato un obiettivo abbordabile. Insomma, il Centro Destra aveva un piano. Poi arrivano i cinque stelle. I quali, presi da crisi cogitatorie che li rendono indistinguibili da congressi di babbuini ubriachi, decidono di proporre una sfiducia individuale contro la Boschi alla Camera. Dove il Governo è più blindato di Fort Knox. Solo per poter votare subito. Perché, avendo un elettorato con la memoria storica di un lemming lobotomizzato, aspettare un mese avrebbe suscitato nei loro seguaci sguardi persi e bava alla bocca al nome Boschi. Il Grillino medio, lo dice la scienza, riesce ad indignarsi per trentasette secondi alla volta, cadendo successivamente o in uno stato catatonico profondo o in crisi di risa isteriche improbabili. Ecco, per scongiurare questi esiti infausti il MoVimento presenta a caso una mozione di sfiducia individuale alla Camera. Per fare prima. Perchè individuale è ignoto. Probabilmente hanno tirato una monetina. O hanno tratto auspici dal volo degli uccelli che nidificano nella capigliatura di Grillo. Questa, nonostante le motivazioni nobili, è stata una cavolata sesquipedale. Non possiamo vincere una battaglia del genere. Inoltre, noi di Forza Italia, vagamente disgustati dall’idea di sparare al pupo ignorando il puparo, abbiamo correttamente deciso di lasciare i primati urlanti a berciare contro i mulini a vento. Abbiamo preso la porta e ce ne siamo andati.
La cronaca potrebbe chiudersi qui, se Salvini, di rientro da un pellegrinaggio a Mosca, in cui lo zar non si è nemmeno degnato di stringergli la mano, non avesse detto che senza quel voto l’alleanza “sarebbe stata rivista”. Spero qualcuno gli abbia risposto, civilmente e pianamente, “arrivederci”. Ed invece no. Gli abbiamo pure dato retta. Visto che lo hanno fatto in tanti, mi ci metto anche io. Caro Matteo, da oggi la Boschi è cementata là. Vi ha stracciato, si è guadagnata due giorni di buona stampa e voi vi siete messi in coda ai macachi urlanti. Nessuno vi ha ascoltato. Erano tutti concentrati sulle palle di sterco tirate da Dibba su chiunque si muovesse dai banchi del Governo. Vi hanno fatto fessi. Avreste dovuto sospettare la trappola. Non era difficile. Due giorni prima Renzi elegge il Giudice Costituzionale dei Grillini. Due giorni dopo, stranamente, i 5 Stelle fanno un favore al Governo. Non è che ci voglia un genio. Se fosse necessario posso indossare una felpa con scritto “v’hanno uccellato” sopra. Magari aiuta.
In fine di giornata resta un retrogusto amaro. Per una volta, una sola volta, il nostro partito ha dato il meglio. Un atto autenticamente liberale, coerentemente politico e tatticamente intelligente. Ed abbiamo dovuto passare la giornata a spiegarlo a Salvini. Questa credo sia la ragione più importante per insistere sul rinnovamento del Centro Destra. Se non avverrà l’alternativa è il congresso di babbuini a cinque stelle di cui sopra.
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