Milano 20 Dicembre – Non è un mistero che negli ultimi giorni Forza Italia abbia toccato, soprattutto a Roma, il punto più basso della sua storia. Recente, passata e si spera futura. Ma non è un segreto nemmeno che è nelle notti più oscure che le stelle brillano di più. Per questo credo vada raccontata nel dettaglio la maratona da 31 ore che il nostro partito, con le altre forze di opposizione, ha condotto a Palazzo Marino per difendere la città da un’operazione, l’ennesima, ideologica sugli scali ferroviari. Una scelta, peraltro, che ricicciava fuori dopo essere già stata bocciata. Non era quindi una novità in sé, né era una novità che mancassero i tempi per l’approvazione. Altra cosa niente affatto scontata è che, come i Milanesi ben sanno, Pisapia condivide politicamente una cosa con i Centri Sociali che tanto coccola. È un sindaco “abusivo”. Occupa uno scranno senza una maggioranza solida, spesso senza una maggioranza e basta. Per questo si ritrova a portare in consiglio provvedimenti, anche importanti, all’ultimo momento dopo logoranti discussioni. Interne, eh. L’opposizione per gli Arancioni è uno sfortunato incidente di percorso. In alcuni casi insormontabile, come abbiamo visto questa settimana.
In sostanza, a due giorni e sette ore dalla scadenza naturale, oltre la quale del progetto non rimaneva nulla, il Sindaco riunisce il consiglio comunale. Già il giorno prima la minoranza aveva fatto capire che non si sarebbe concesso quartiere, con due occupazioni simboliche. L’ufficio del Sindaco (che finalmente ha visto, dopo quattro anni di sonno, della vera attività politica) e i banchi della maggioranza in consiglio. Poi si è entrati nell’Arena. E sono stati sangue, notti insonni e sabbia. Negli ingranaggi della macchina amministrativa. Fino a paralizzare una maggioranza che avanzava già lenta, zavorrata dai suoi fallimenti. I nostri hanno presentato 500 emendamenti, ridotti a 30. Ovviamente. Ma comunque abbastanza, con la giusta tenacia, prendendo tutti la parola su ciascuno, per ottenere il risultato. Sia chiaro, l’ostruzionismo non piace a nessuno, ma cosa fare quando si è pochi contro molti? A che altro ricorrere contro un provvedimento sbagliato e dannoso? Inoltre, va ricordato, la maggioranza si definisce tale perché, beh, perché sono di più e se tutto funzionasse come dovrebbe, questi blocchi sarebbero, per bene che vada, dei contrattempi. Invece la macchina si è inceppata prima ed ha collassato subito dopo.
Questo succede quando l’opposizione fa l’opposizione. Sceglie le battaglie, scopre i punti deboli del nemico e colpisce. Non carica a testa bassa sempre e comunque, non urla senza fermarsi. Non si suicida su ogni mina e non sacrifica l’obiettivo per la vanità ed il piacere della battaglia per la battaglia. Insomma, si comporta con cuore, certo, ma anche con astuzia tattica. Sfianca il nemico, prima della carica. Anche se l’elettorato oggi non capisce, domani godrà dei frutti dell’ingegno e della pazienza. Un applauso sacrificato oggi in nome di un risultato ottenuto domani. A Milano abbiamo visto un Centro Destra freddo, di lotta e di governo allo stesso tempo. Merito dei veterani e di chi ha saputo resistere. Merito di tutti. Una cosa di cui dovremmo leggere in tutti i siti d’area. Ed invece. Invece si preferisce domandarsi chi commetterà il Brunetticidio del millennio.
In chiusura, spero mi sia concesso ringraziare uno dei principali artefici di questa vittoria, il nostro direttore, il consigliere Fabrizio De Pasquale. Grazie Fabrizio per averci regalato, sotto Natale, ancora una volta l’orgoglio di dirci forzisti.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,